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Greggio su nel rally per il vaccino, prevista deriva per l’oro

Pubblicato 23.11.2020, 15:06
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Il greggio questa settimana sembra destinato ad aggrapparsi alla speranza di progressi più rapidi sui vaccini per il coronavirus, tentando di proseguire le sue tre settimane di rally.

Il cammino dell’oro potrebbe essere meno chiaro, con i Repubblicani al Senato e l’uscente governo Trump che continuano a tirarla per le lunghe su uno stimolo per il COVID-19.

I prezzi del greggio si sono avvicinati ai massimi di 12 settimane nella seduta asiatica di questo lunedì quando il capo consulente scientifico della Operation Warp Speed (il programma di vaccinazione USA per il COVID-19) ha reso noto che il vaccino di Pfizer (NYSE:PFE) e del suo partner tedesco BioNTech (NASDAQ:BNTX) probabilmente sarà approvato dalla U.S. Food & Drug Administration per cominciare a vaccinare gli americani entro l’11 dicembre.

Il greggio si aggrappa alle speranze sul vaccino

Stephen Innes, a capo delle strategie per i mercati globali dell’agenzia di broker australiana Axi, ha dichiarato che, nel giro di qualche settimana, i produttori di vaccini hanno fatto per il greggio quello che l’OPEC ha impiegato mesi ad ottenere:

“Il sentimento positivo continua ad essere alimentato dalle recenti buone notizie sull’efficacia dei vaccini per il coronavirus in via di sviluppo e dalle aspettative che il vertice OPEC+ a fine mese possa vedere il gruppo decidere di prorogare gli attuali tagli per altri 3-6 mesi”.

L’OPEC+, il gruppo composto dai 13 membri dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio guidata dai sauditi e da 10 produttori alleati con a capo la Russia, dovrebbe prorogare i tagli alla produzione fino al nuovo anno, nel tentativo di evitare un esubero globale di scorte.

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Il gruppo, che si riunirà il 30 novembre ed il 1° dicembre, sta vagliando delle opzioni per rinviare di almeno tre mesi da gennaio la riduzione di circa 2 milioni di barili al giorno dei tagli di 7,7 milioni di barili al giorno.

Ma, con il COVID-19 che accelera in varie parti del mondo, alimentando il rischio di ulteriori restrizioni economiche, gli sforzi dell’OPEC+ potrebbero non bastare se la domanda dovesse scendere più rapidamente delle scorte.

Più di 12 milioni di americani hanno contratto il COVID-19 da gennaio e più di 255.000 sono morti per le complicazioni dovute al virus, che continua a contagiare oltre 100.000 persone al giorno negli Stati Uniti.

Governo uscente ed altri contrattempi restano un rischio per la pandemia

La crisi è stata peggiorata dall’approccio distaccato del governo Trump nei confronti della pandemia da quando il Presidente Donald Trump ha perso le elezioni presidenziali contro lo sfidante Joseph Biden il 3 novembre. Il rifiuto di Trump di ammettere la vittoria di Biden e facilitare la transizione sta privando il nuovo governo degli strumenti per combattere il virus.

Problemi nella consegna ed altre questioni logistiche sconosciute nel programma di vaccinazione statunitense potrebbero comportare dei ritardi nel far arrivare le dosi sul mercato. Le autorità sanitarie potrebbero non raggiungere l’obiettivo di rendere il maggior numero di persone possibile immuni in tempo per prevenire un’ulteriore diffusione del virus ed altri rischi.

In uno scenario simile, le restrizioni sulle attività sociali ed economiche potrebbero dover persistere più a lungo del previsto, influendo negativamente sulla propensione al rischio.

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In apertura della settimana, i future del greggio West Texas Intermediate scambiati a New York, il riferimento del greggio statunitense, salgono di 28 centesimi, o dello 0,7%, a 42,70 dollari al barile alle 1:46 ET (06:46 GMT) di questo lunedì. Il WTI ha segnato un’impennata del 5% la settimana scorsa, con un +18% complessivo nelle ultime tre settimane.

WTI Daily

Grafico giornaliero WTI

Il Brent scambiato a Londra, il riferimento globale, sale di 34 centesimi, o dello 0,8%, a 45,41 dollari. Il Brent è schizzato del 5% la scorsa settimana, come il WTI, con un’impennata totale del 20% sulle ultime tre settimane.

Brent Daily

Grafico giornaliero Brent

Anche sui grafici, WTI e Brent sembrano su una traiettoria in salita per il momento.

L’esperto di grafici sul greggio Dhwani Mehta ha scritto in un post su FX Live che i tori del greggio aspettano un’infrazione della soglia di 43 dollari del WTI testata l’ultima volta l’11 novembre.

Investing.com indica “Strong Buy” sul WTI, con un obiettivo massimo di 42,78 dollari già infranto con il massimo di questo lunedì di 42,97 dollari.

Oro alla deriva, pochi progressi nelle trattative sullo stimolo per il COVID

Anche il prezzo dell’oro è in salita questo lunedì, in ripresa da una settimana precedente in letargo, durante la quale le notizie sui vaccini per il COVID-19 non hanno fatto che pesare sul sentimento per l’asset rifugio.

L’oro è stato indebolito inoltre dai costanti tentennamenti dei Repubblicani al Senato e del governo Trump sugli aiuti fiscali necessari per combattere la pandemia. La sconfitta di Trump alle elezioni, a favore di Biden, ha alimentato ulteriori dubbi sulla possibilità che uno stimolo economico venga approvato nella seduta cosiddetta “ad anatra zoppa” del Senato, prima del conferimento dell’incarico a Biden il 20 gennaio.

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L’oro con consegna a dicembre scambiato a New York oscilla a 1.873 dollari l’oncia, su di 1,15 dollari, o dello 0,1%. Il contratto di riferimento dei future dell’oro USA è sceso di 16,45 dollari, quasi l’1%, la scorsa settimana.

Il prezzo spot dell’oro, che rispecchia gli scambi in tempo reale dei lingotti, sale di 4,48 dollari, o dello 0,2%, a 1.875 dollari. Così come i future, anche i lingotti hanno perso quasi l’1% la scorsa settimana.

Jeffrey Halley, analista della newyorkese OANDA che scrive da Sydney, afferma che, in un’ottica più ampia, l’oro resta confinato in un range di 1850-1900 dollari. Ma, dopo che il calo al di sotto del supporto della linea di trend plurimensile di 1870,00 dollari la scorsa settimana ha segnalato uno sviluppo tecnico ribassista a breve termine, Halley afferma:

“La linea di trend ora forma una resistenza ed oggi si attesta a 1.876,50 dollari l’oncia. La media mobile su 50 giorni la segue a 1898 dollari l’oncia.

“Il quadro tecnico suggerisce ancora che i rischi per l’oro sono inclinati al ribasso. Se dovessimo assistere ad un’approvazione di emergenza per il vaccino nelle prossime due settimane, questi rischi potrebbero amplificarsi. Una chiusura giornaliera sotto la zona di supporto di 1845/1850 dollari segnalerà maggiori perdite, prendendo inizialmente di mira la media mobile su 200 giorni a 1.795 dollari l’oncia oggi”.

Investing.com indica “Strong Sell” sull’oro di dicembre, con un supporto di base di 1.864,05 dollari.

Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Non possiede e non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.

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