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I titoli di Piazza Affari in grosse difficoltà

Pubblicato 02.12.2019, 15:16
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Ecco alcuni titoli di Piazza Affari ancora in difficoltà.

Telecom Italia : la pausa di consolidamento che aveva visto i corsi di Telecom Italia (MI:TLIT) oscillare in area 0.59 euro (fine novembre) dopo la rovinosa caduta di agosto (da 0.53 a 0.45 euro) è stata interrotta con la violazione di 0.5700. Il titolo ha ripreso a scendere puntando verso area 0.5500 euro. Non è detto comunque che il raggiungimento di tale obiettivo sia sufficiente a placare le spinte ribassiste, i prezzi potrebbero infatti proseguire la discesa almeno fino a quota 0.5325 euro in prima battuta. Segnali di ripresa giungeranno solo oltre 0.600 euro con tenuta almeno settimanale. Prestare attenzione alle false partenze.

Saras (MI:SRS): è consigliabile monitorare il supporto a 1.59 euro la cui decisa violazione (in chiusura di seduta) potrebbe spingere i prezzi in area 1.558 euro (area 1.47 euro 2° target). Reali segnali di ripresa solo oltre 1.90 euro (in chiusura e con tenuta di almeno tre sedute). Guardando più in alto invece, la violazione delle resistenze strategiche a 2.15 e 2.17 euro (in chiusura) potrebbero riportare i prezzi in area 2.28 euro.

Geox : quadro grafico ancora incerto per Geox (MI:GEO)che fortunatamente, almeno per il momento, riesce a mantenersi al di sopra di 1.15 euro, supporto alla cui violazione (in chiusura) seguirebbero probabilmente un nuova ondata di vendite tali da proiettare il titolo in area 1.095 euro in prima battuta, intravedendo così i minimi storici. Le prospettive tornerebbero invece interessanti oltre quota 1.50 euro, circostanza che spalancherebbe le porte ad un allungo in direzione di area 1.82 euro.

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Mediaset (MI:MS): recuperi fino in area 3.0 euro non modficheranno un quadro grafico negativo che per subire variazioni significative dovrà attendere il superamento di 3.05 euro con tenuta di almeno 3 settimane ed aumento significativo dei volumi rispetto a quelli attuali molto scarsi. Molto più vicino invece il supporto (2.61 euro) dal quale dovranno guardarsi i corsi per non incappare in ulteriori scivoloni con primi target in area 2.54 euro, supporto fondamentale di medio periodo che avrà il gravoso compito di impedire alle quotazioni forti ribassi. Prestare la più assoluta attenzione alle false partenze (soprattutto in avvio di sessione) anche con rialzi di 3,4 punti percentuali che potrebbero successivamente azzerarsi (o passare addirittura in negativo) in breve tempo. Quando ci saranno volumi di oltre 25 mln ci saranno i primi e reali segnali di una probabile ripresa.

Tesmec (MI:TES): nelle ultime sedute il titolo della società leader nella progettazione, produzione e commercializzazione di sistemi, tecnologie e soluzioni integrate per la costruzione, la manutenzione e l’efficientamento di infrastrutture relative al trasporto e alla distribuzione di energia elettrica ha perso ulteriore terreno spingendosi così al di sotto di 0.4000 euro; non lontano dal supporto fondamentale in area 0.3800 euro.

La tenuta di questo sostegno potrebbe favorire un risveglio che spingerà i corsi, in prima battuta, fino alla prima resistenza a 0.4300.

Oltre questo livello (in chiusura) ci sarà spazio per un nuovo allungo in direzione di quota 0.4630 euro in prima battuta. In caso di discese al di sotto di 0.3800 euro (in chiusura) spazio a nuovi affondi in direzione di 0.3680 euro in prima battuta.

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Exprivia (MI:XPR): come accennato il mese scorso, la rottura di area 0.8210 euro avrebbe spinto i corsi fino in area 0.80 euro e successivamente a 0.7865 euro in prima battuta. Ota il titolo si sta progressivamente avvicinando al supporto decisivo di lungo periodo a 0.7610 euro la cui decisa rottura in chiusura farà scattare nuovi e pesanti affondi.

Primi segnali positivi oltre 0.9850 euro in chiusura; per il medio oltre i 1.19 euro in chiusura e con tenuta settimanale per il primo test in area 1.305 euro.

Orsero (MI:ORSO): situazione tecnica profondamente ribassista per il titolo Orsero che mette a segno un nuovo minimo storico a 5.88 euro (-40% in 2 anni). I prezzi hanno dunque rafforzato il già solido trend ribassista di lungo periodo candidandosi al test di area 5.71 euro. Nel breve resta ancora possibile un rimbalzo in virtù dell'ipervenduto presente sui principali oscillatori ma il recupero dovrà ricondurre i corsi al di sopra di 8.0 euro per garantire una ripresa duratura.

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