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IBM: attesi utili 2° trim., gli investitori sperano nell’acquisizione di Red Hat

Pubblicato 16.07.2019, 12:52
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  • Pubblicazione del report sugli utili del secondo trimestre 2019 domani, mercoledì 17 luglio, dopo la chiusura dei mercati
  • Previsioni sulle entrate: 19,18 miliardi di dollari
  • Previsioni utili per azione: 3,08 dollari
  • Il cammino che attende IBM (NYSE:IBM) non è facile. Dopo aver visto una consistente riduzione delle vendite, gli investitori ora aspettano indicazioni sul fatto che la recente mega-acquisizione di Red Hat cominci presto a dare frutti ed a rivitalizzare la crescita.

    IBM fatica da anni a registrare una crescita tramite i suoi motori tradizionali come le vendite di attrezzature ed i servizi IT. In un’era in cui Amazon (NASDAQ:AMZN) e Google (NASDAQ:GOOGL) di Alphabet hanno inventato nuovi modi per fornire supporto per le infrastrutture alle grandi aziende, Big Blue non è riuscita ad ottenere una fetta significativa dei nuovi mercati, come il cloud computing e l’intelligenza artificiale.

    Le vendite sono salite di solo l’1% nel 2018, interrompendo sei anni consecutivi di ribasso. Nel trimestre terminato il 30 giugno, gli analisti si aspettano che la compagnia riporti un crollo di oltre il 4% delle vendite a 19,18 miliardi di dollari. E per l’anno fiscale in corso ci si aspetta un calo dei ricavi a 77,8 miliardi di dollari, il minimo dalla fine degli anni Novanta.

    IBM price chart

    Il titolo di questo colosso del tech, che ha dominato i primi decenni dell’informatica con invenzioni come il mainframe ed i floppy disk, è schizzato negli ultimi mesi, chiudendo la seduta di ieri a 143,30 dollari, con un rimbalzo di oltre il 25% quest’anno. Ma, negli ultimi cinque anni, è crollato del 25%, restando nettamente indietro rispetto all’indice Nasdaq 100 legato al settore tech (+85%).

    L’accordo Red Hat: una svolta?

    Con la recente impennata, gli investitori potrebbero temere che il rimbalzo abbia ormai fatto il suo corso e che il titolo stia quindi diventando rischioso. Sul breve termine, i timori potrebbero avverarsi, ma siamo sempre più fiduciosi che la compagnia sia sulla strada giusta per realizzare il suo piano di inversione di rotta a lungo termine.

    Il fulcro della strategia dell’amministratore delegato Ginni Rometty è stato frenare il rallentamento delle vendite aumentando la partecipazione in aree di nuova crescita dell’economia digitale. Questo obiettivo non era altro che un sogno fino allo scorso anno, con gli sforzi della compagnia di crescere in modo organico che non sono riusciti a produrre risultati ed a soddisfare gli investitori.

    Ma non sarà più così in futuro. Secondo noi, l’acquisizione da 34 miliardi di dollari di Red Hat (NYSE:RHT), completata da IBM questo mese, rappresenterà una svolta. L’acquisizione aggiungerà una divisione software relativamente ad alto margine all’offerta di IBM, soprattutto nei servizi cloud ibridi per i clienti aziendali.

    Si prevede che circa l’85% di tutte le aziende scelgano un approccio cloud ibrido, in base al quale la maggior parte userà un insieme di servizi cloud pubblici come Amazon Web Services combinato con le reti cloud private, secondo le previsioni di Jefferies & Co.

    I ricavi da cloud hanno rappresentato un quarto dei ricavi totali di IBM negli ultimi 12 mesi fino alla fine di aprile, in salita dal 22% dell’anno prima. E ci sono buone possibilità che la compagnia riesca ad accelerare questo slancio dopo l’acquisizione di Red Hat.

    Per gli investitori a lungo termine il cui fine è ottenere un flusso di entrate costante, possedere il titolo di IBM ha molto senso. La compagnia intende restituire circa il 70%-80% dei flussi di cassa disponibili agli azionisti ogni anno, con aumenti dei dividendi annui e continui riacquisti di azioni.

    Il titolo di IBM resta un’allettante scommessa di inversione di rotta, adatta agli investitori a lungo termine con un orizzonte di 5-10 anni. Malgrado la recente impennata, il titolo rende ancora il 4,54%, il doppio rispetto alla media del 2% dell’indice S&P 500. La compagnia ha aumentato il dividendo cinque volte negli ultimi cinque anni ed è destinata ad unirsi al club dei cosiddetti “aristocratici dei dividendi” nel 2020, ossia quelle compagnie che hanno aumentato i dividendi per 25 anni consecutivi.

    Morale della favola

    Riteniamo che il potenziale di rialzo resterà forte se IBM dovesse mostrare un’inversione di rotta sostenuta, provando che la sua acquisizione di Red Hat è valsa la cifra più alta che il colosso del tech abbia mai pagato per un’acquisizione nei suoi 108 anni di storia. La crescita di IBM nella sua divisione di cloud computing è un aspetto positivo, soprattutto quando la compagnia è ben posizionata per raggiungere i rivali.

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