Quadro macro economico
La risalita del petrolio, con il Wti che nella notte era sceso sotto la soglia dei 30 dollari al barile, ha favorito il rimbalzo delle Borse europee che hanno sfruttato anche la buona vena di Wall Street. Indicazioni sostanzialmente positive per i prezzi sono arrivate anche dai dati sulle importazioni cinesi, salite dell'8,8% nel 2015 a 335,5 milioni di tonnellate. Il dato relativo dicembre, hanno fatto sapere le autorità doganali, ha evidenziato un +9,3%. A Londra il Ftse 100 ha terminato in rialzo dello 0,59%, il Cac40 è salito dell’1,05% e l’Ibex ha messo a segno un +1,46%. +0,89% del Dax a 9.822,75.
Piazza Affari ha chiuso in rialzo dell’1,51% riprendendosi dopo un inizio difficile in scia al nuovo crollo della Borsa cinese. Banche popolari in rally in scia al ritorno delle voci sul risiko: Banco Popolare (MI:BAPO) ha guadagnato il 6,2%, Banca Popolare di Milano Scarl (MI:PMII) il 2,5%, Banca Popolare dell Emilia Romagna (MI:EMII) il 5,83%, Ubi Banca (MI:UBI) l'8,56%. Brillante performance anche per Unicredit (MI:CRDI) che ha segnato un progresso del 3,96%, mentre Banca Monte dei Paschi di Siena SpA (MI:BMPS) è finita ancora sotto pressione lasciando sul parterre il 3%. Secondo giorno di aumento di capitale tinto di rosso per Saipem (MI:SPMI): il titolo ha perso l'1,03% a 0,62 euro, mentre i diritti sono crollati con un –29,11% a 2,084 euro.
Nella seduta odierna l’unico market mover importante ha riguardato la fiducia dei consumatori americani. L’indice si è attestato a gennaio a 98.1 punti, in deciso rialzo rispetto ai 96,3 punti del mese precedente (dato rivisto rispetto ai 96,5 precedente). L'aumento è superiore alle attese degli analisti che si aspettavano un indice pari a 96,5 punti.
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