Le proiezioni europee non sono delle migliori per l'Italia, il "Bel Paese", infatti si posiziona come ultimo ad uscire dalla recessione economica in Europa.
Siamo messi così male? Non sembrerebbe, visto l'andamento dei vari btp, come Futura che registra una richiesta complessiva di 5 miliardi (legato al Pil italiano) e l'indice FTSE MIB che prosegue cauto, con tre titoli da esaminare per eventuali investimenti viste le ultime novità: Nexi (MI:NEXII), Generali (MI:GASI) e Eni (MI:ENI). Purtroppo nonostante ciò, la strada è tutta in salita, i Paesi europei in media perderanno il -8% .
L'Italia con il -11,2% è peggiore di Spagna (-10,9%) e Francia (10.6%) e ciò prelude alla chiusura di molte aziende, circa il 38%. Mentre per quanto riguarda l'inflazione Bruxelles stima lo 0% quest'anno e lo 0,8% l'anno prossimo.
Il rapporto di Prometeia vede inoltre un recupero "parziale" dell'Italia "solo" nel 2025.
I Paesi che avranno "vita facile" saranno Malta (-6%), Lussemburgo (-6,2%) e Polonia (-4,6%). Per la Germania si stima il -6%, la metà dell'italia.
Uno dei settori che più risentirà della situazione attuale sarà quello turistico mentre quello industriale si riprenderà più velocemente.
Secondo un indagine fatta dall'Istat, risulta che un'azienda su 3 rischia di chiudere ed anche 6 alberghi e ristoranti su 10. Ma i primi segnali per l'Istat ci sono, le esportazioni sono aumentate e aumenta la fiducia tra i settori nonostante la situazione mondiale.
Valdis Dombrovskis, vice presidente della commissione Ue, fa capire che c'è tutto l'interesse a chiudere l'accordo sul Recovery Plan in estate, per poi applicare nuove regole di bilancio quando la recessione sarà finita.
Quindi sarà importante per tutti i paesi europei mantenere la sostenibilità di bilancio di medio termine, con politiche di bilancio prudenti appena sarà possibile. L'Italia non avendo margini di bilancio ha più difficoltà a rispondere alla crisi.
Viviamo in una fase di forte incertezza e convivenza forzata con il virus che sta rallentando la ripartenza della domanda interna. Tutto ciò non si è ancora trasformato in emergena sociale grazie ai risparmi degli italiani. Banca d'Italia stima che oltre il 55% delle famiglie non ha sufficienti risorse finanziarie da qui a pochi mesi.
L'italia ha bisogno di una svolta, partendo dai tagli di una lunghissima burocrazia e accelerando la costruzione di grandi opere.
Calma e sangue freddo.