IL GRANDE ERRORE
Crollano i mercati in Europa!
Arrivano da noi gli effetti del fallimento di una piccola banca americana.
Ma come siamo arrivati a questo?
E perché questo effetto contagio?
Stiamo vedendo le conseguenze di una politica monetaria prima molto espansiva con tassi a zero, con un’immissione di liquidità senza precedenti e, poi, nel giro di un anno, una risalita dei tassi che non si vedeva da decenni, perché è stato sottovalutato il pericolo inflazione.
Ecco che persone simili ai dirigenti della SVB (Silicon Valley Bank), banca nata 40 anni fa, con lo scopo di offrire servizi alle start-up, le aziende di nuova generazione, soprattutto nel campo tecnologico, vede crescere durante la pandemia enormemente i depositi dei propri clienti soprattutto grazie a degli interessi che erano sopra la media del mercato.
Il grande errore è stato di investire la liquidità dei propri clienti in titoli di Stato americani di lungo termine, nel periodo in cui i rendimenti erano molto bassi e quindi i prezzi molto alti.
Poi accade che la FED deve rincorrere l’inflazione con i tassi di interesse che passano in un anno da zero a quasi il 5%!
Salgono così anche i rendimenti dei titoli di Stato comprati da SVB, con effetto opposto sui prezzi!
Ma non hai problemi se mantieni l’investimento fino a scadenza, ma giovedì 9 marzo, le quotazioni della SVB Financial Group crollano del 60%, viene fuori una perdita di quasi 2 miliardi di dollari per minusvalenze, perché è stata costretta a vendere quei titoli obbligazionari, per far fronte ad un calo dei depositi superiore al previsto.
Perché questa corsa a ritirare i propri soldi?
Leggo da “Milano Finanza”:
“In una mail di novembre, Neil Mehta, Managing Partner di Greenoaks, ha avvertito i fondatori che alcune banche, tra cui Silicon Valley Bank, avrebbero potuto aver problemi dovendo offrire tassi più elevati ai clienti in conto corrente in seguito ai rialzi multipli del costo del denaro della Federal Reserve, altrimenti il rischio era di perdere clienti allettati dai rendimenti più generosi offerti dalle altre banche.”
“Garry Tan, presidente dell'incubatore di startup Y Combinator, ha inviato questo messaggio interno ai fondatori del programma: «Non siamo a conoscenza di ciò che sta accadendo a SVB. Ma ogni volta che sentite parlare di problemi di solvibilità in una banca, e la cosa può essere ritenuta credibile, dovreste prenderla sul serio e dare la priorità agli interessi della vostra startup, evitando di esporvi per più di 250.000 dollari. Come sempre, la vostra startup muore quando finite i soldi, per qualsiasi motivo».”
“Founders Fund di Peter Thiel ha chiesto alle società in portafoglio di spostare i propri fondi, scrive Bloomberg, mentre Coatue Management, Union Square (NYSE:SQ) Ventures e Founder Collective hanno a loro volta consigliato alle società in portafoglio di ritirare la liquidità dalla banca. In maniera analoga ha consigliato Canaan, un altro importante fondo di venture capital.”
LA GRANDE PAURA
Quante altre banche come SVB hanno adottato la stessa strategia negli USA e nel mondo?
Probabilmente anche Signature Bank, visto che è stata chiusa ieri notte dalla FED e dal Governo.
Ma potrebbero venire fuori altre situazioni che sono la conseguenza della politica monetaria prima fortemente espansiva e poi restrittiva.
La bolla sta scoppiando?
BAD NEWS IS GOOD NEWS
La cattiva notizia sembra però rappresentare la buona notizia per chi puntava ad un atteggiamento più morbido delle banche centrali.
Se alzare i tassi ha portato al fallimento di SVB, forse è il caso di rallentare o fermare del tutto la serie impressionante di rialzi visti nell’ultimo anno.
Ed infatti, dal “FedWatch Tool” disponibile sul sito del CME, scompare l’opzione rialzo di mezzo punto al meeting del 22 marzo ed emerge la possibilità di un clamoroso “tassi invariati”, impensabile fino a qualche giorno fa.
Anche nel lungo termine, il mercato non vede più tassi sopra il 5%, ma ritorna a “prezzare” una riduzione a partire da settembre 2023.
LA FED, MPS (BIT:BMPS) E LE 3 SCIMMIE
Era giugno 2017, MPS era stata salvata dal governo italiano, il “The Wall Street Journal” scrive un articolo in cui l’azione del nostro esecutivo viene visto come un passo indietro per l’Europa.
Il presidente della FED di Minneapolis, Neel Kashkari, lo condivide usando come emoji le tre famose scimmie che non vedono, non sentono e non parlano.
Io ho una grande stima di Kashkari, è il mio membro preferito della FED, ma non ho resistito di fronte a questa scena, soprattutto perché gli USA sono stati protagonisti di più interventi a sostegno delle loro banche durante la grande crisi del 2008-2009.
Ed è quello che gli ho scritto in risposta al suo tweet!
Con mia grande sorpresa, lui mi risponde!
“Assolutamente. Non vogliamo più farlo di nuovo. Cominciamo nell’ammettere che le grandi banche necessitano di più equity. Il “Bail in” non funziona.
Conservo gelosamente quella nostra conversazione, un membro importante della FED che interagisce con me!
Tra le altre cose, se guardate il bellissimo film “Too big to fail”, relativo al fallimento della Lehman ed il salvataggio del sistema bancario USA, Kashkari lo vedrete spesso insieme all’allora segretario del Tesoro Paulson, è stato tra i personaggi più importanti di quel momento storico per l’America.
Tornando alla realtà dei giorni nostri, caro Neel, questa volta le 3 scimmie sono per voi, ma con tanto affetto! :)
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