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Le banche sono da comprare? Analisi di Intesa Sanpaolo

Pubblicato 11.05.2023, 12:35
Aggiornato 17.07.2023, 15:31


Oggi, come richiesto da voi lettori l’analisi riguarderà un’altra banca italiana: Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) S.p.A.. Dopo aver discusso nell’analisi di ieri Unicredit (BIT:CRDI) Spa, il focus resta ancora sul settore bancario. Prima di entrare nel vivo dell’analisi come al solito vi do il benvenuto in questa rubrica dedicata all’analisi dei titoli azionari, e qualora aveste delle domande o semplicemente un’opinione da esprimere, vi invito ad usare la sezione sottostante dei commenti, in cui possiamo interagire più attivamente. Potete anche sfruttare quello spazio per richiedere un’analisi su un titolo di vostro interesse qualora vi apprezziate il mio approccio all’analisi dei titoli (per non perdervi le mie analisi cliccando il pulsante “segui” riceverete una notifica nel momento di pubblicazione di un mio nuovo articolo).

La storia di questo titolo è molto ben radicata nella storia, e probabilmente più di quanto si possa credere: la banca come la conosciamo oggi nasce dalla fusione di due distinti gruppi (Banca Intesa S.p.A. e SanPaolo IMI (LON:IMI) S.p.A.) nel 2007, tuttavia il gruppo Sanpaolo radica le sue origini nella fine del 1500, precisamente nel 1563 nella città di Torino. Dalla Compagnia di San Paolo poi siamo arrivati nel 1998, dove a seguito di una fusione è nata SanPaolo IMI, la quale, come già detto, nel nuovo millennio vedrà la fusione finale dando vita al gruppo bancario Intesa Sanpaolo S.p.A..

Il gruppo nel corso della sua storia è stato protagonista di molti assorbimenti di altri gruppi bancari, tra cui le banche venete fallite nel 2017 e il gruppo UBI Banca (BIT:UBI) nel 2020. Queste capacità di acquisizione di decine di gruppi derivano chiaramente anche dalla mole dell’istituto bancario, il quale è il più grande in Italia e ricopre un ruolo di rilievo anche nel panorama europeo. A riprova di quanto appena detto, il market cap di Intesa è inferiore solo a quello di Enel (BIT:ENEI) (che è la società a maggiore capitalizzazione nel FTSE MIB) ed Eni (BIT:ENI) Spa, piazzandosi sul podio dei titoli che maggiormente influenzano il nostro indice.

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Avvicinandoci all’analisi tecnica del titolo, possiamo primariamente analizzare come il titolo ha performato in passato in termini percentuali e paragonato al paniere di riferimento, quindi l’indice italiano. Guardando ad un orizzonte temporale di 5 anni (a partire da gennaio 2018) possiamo una sotto-performance della banca rispetto al FTSE MIB piuttosto importante: -24% per Intesa Sanpaolo contro +16% per l’indice italiano. Guardando invece un arco temporale doppio per ampiezza (da gennaio 2013) notiamo che il titolo, nonostante un andamento a rilento rispetto all’indice di Piazza Affari, ha sovraperformato (sebbene di pochi punti percentuali) il paniere di riferimento: +63% per Intesa contro +56% per il MIB; un andamento simile lo si ha pure negli ultimi 20 anni (+34,5% per Intesa contro +21% dell’indice). Questi dati potrebbero far pesare meno la sottoperformance del titolo dell’ultimo quinquennio, dimostrando come la banca storicamente abbia sempre garantito ritorni al di sopra del paniere di riferimento.

Spostandoci sui grafici, e guardando gli andamenti più recenti abbiamo a che fare con delle criticità a livello macroeconomico che non favoriscono una ripresa delle quotazioni.


Grafico su base giornaliera di Intesa Sanpaolo, con evidenziati eventuali target ribassisti e le linee di tendenza. Fonte: Invesing.com



Grafico su base settimanale di Intesa Sanpaolo, con evidenziati eventuali target ribassisti. Fonte: Invesing.com




I prezzi come si può vedere stanno seguendo bene la trend-line ribassista, segnando dei massimi decrescenti su base giornaliera e settimanale, mentre sono sostenuti dal basso da un’altra linea di tendenza di breve periodo. Questo potrebbe condurre primariamente ad una lateralità dei prezzi fintanto che uno dei due livelli dinamici verrà rotto, dando alternativamente una direzionalità rialzista o ribassista. In questo momento il titolo non presenta molti spunti operativi e se andiamo a considerare quello che è il rapporto rischio/rendimento appare chiaro che posizionarsi al rialzo da questi livelli non è conveniente, e se sommiamo a ciò lo stress a cui è sottoposto il settore bancario, una stagionalità negativa otteniamo ancora una volta che l’acquisto di azioni Intesa in questo periodo non sia favorevole. Di seguito lascio un grafico che rappresenta l’andamento stagionale del titolo con le performances mensili i punti percentuali (sull'asse orizzontale sono indicati i mesi con i numeri da 1 a 12, sull'asse verticali la performance).



Grafico su base mensile della stagionalità di Intesa Sanpaolo.


Concludendo l’analisi, gli approcci che valuto migliori da questi livelli di prezzo possono essere sostanzialmente due: attendere, oppure vendere il titolo. I vari supporti evidenziati in verde nei grafici precedenti possono essere degli eventuali target per un’operatività short (con un movimento al ribasso potenziale del -14%, fino alla soglia dei 2,08 euro per azione).

Vi ringrazio per l’attenzione e vi auguro una buona giornata di trading!



Disclaimer: il presente articolo non ha alcuna finalità di consulenza finanziaria e non rappresenta un consiglio su come investire o disinvestire i propri soldi. La consapevole valutazione dell'investitore non può essere in alcun modo sostituita, anche alla luce del personale profilo di rischio.

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Ultimi commenti

vorrei capire che cosa è accaduto ad Unieuro che ha perso la metà del suo valore dopo che iliad è diventato il maggior azionista?
Ti ringrazio per la richiesta, appena mi sarà possibile tratterò anche Unieuro come titolo.
Sul discorso del breve periodo, non c è nulla da aggoungere.Per quanto riguarda invece il investimentol lungo periodo non è stato calcolato che kntesa stacca un dividendo che male xhe vada è swmpre almeno del 5%. Adesso possiamo fare 2 conti… e ne viene fuori che inteaaha raddoppiato la performance del FTSE.Correggetemi se sbaglio
Devi considerare che sul FTSE pesano anche i dividendi dei titoli che lo compongono, per una media di 600/700 punti annuali, quindi anche la performance dell'indice sarebbe più elevata.
Se non è da comprare Intesa con le cedole che stacca con il Q1 da 2 miliardi e il target price previsto, non saprei proprio cosa consigliare.
Buonasera Matteo, se faccio una call su Intesa a 6 o 7 mesi su quale base la potrei fare Roberto Pelagatti
Usare le opzioni call presuppone che ci si aspetta un aumento delle quotazioni per avere un risultato vantaggioso. Personalmente serve considerare il contesto macro entro il quale si intende operare e i potenziali rischi a cui è esposto il settore bancario. Considerando che una recessione è possibile ( a riguardo ho scritto un articolo che trovi qui sul mio profilo investing) e che probabilmente arriverà nel tardo 2023 o al più ad inizio 2024, i rialzi in un periodo di 6/7 mesi potrebbero esser messi a dura prova. Una cosa sulla quale vale pensare è che la singola azienda, per quanto buona, se il mercato attorno non va bene difficilmente correrà di più del mercato. Ad ogni modo si tratta di proiezioni, non di verità, siamo trader non maghi e la sfera di cristallo non rientra tra i nostri strumenti. Spero di esserti stato d'aiuto, buon trading!
Salve Matteo mi è piaciuto l'articolo su banca Intesa e desideravo chiederti se in futuro potrai fare una recensione dello stesso tipo su Pfizer, il colosso americano della farmaceutica.  Grazie in ogni caso. Luca Fallini
Certamente! La lista delle analisi si sta allungando e mi fa piacere, tuttavia richiederà un po' di tempo evadere tutte le richieste, anche per il tempo richiesto dalla ricerca e stesura degli articoli. Ad ogni modo prendo nota di Pfizer e prossimamente ne proporrò un'analisi! Buon trading intanto
io gli toglierei fino all' ultimo cent ma siccome poi avrei a che fare con l' AdE e la GdF mi Stone zitto
..nella storia di Intesa è stata dimenticata la base storica: Banca,Cattolica del Veneto, poi Banco Ambrosiano Veneto e da qui Intesa BCI...
Quello che dici è corretto, e apprezzo le precisazioni, tuttavia per motivi di spazio non potevo fare una parentesi troppo larga sulla storia del gruppo, in quanto come bene segnali ci sarebbero stati molti eventi di cui parlare. La sezione dei commenti è anche utile per integrare e condividere altre informazioni utili
Vi siere dimenticati forse la piu inportante ,, BANCA COMMERCIALE ITALIANA - la ex COMIT
cassa di risparmio o cariplo
Fra € 2,60 ed € 2,80 uno dovrebbe vendere anche quelle che non ha. Spero ci arrivino, ma per me pure le azioni di questa banca sono sopravvalutate di fondo. Vale anche per queste azioni parte del discorso che ti facevo ieri su Unicredit Group, peccato per uno dei due commenti miei rimossi non so bene da chi (!?).
Il commento a cui fai riferimento in effetti ho controllato e non è più presente, ma non sono stato io a rimuoverlo, anche perché quello che dicevi era corretto e mi trovavo d'accordo. I prezzi che segnali sono degli ottimi target, e se raggiunti sarà necessario fare delle riflessioni chiaramente. Mi trovi meno in accordo sulla sopravvalutazione di Intesa, in quanto la trovo meno sopravvalutata di Unicredit, ma pur sempre vicina al suo fair value.
30000
Mi interesserebbe sapere cosa ne pensa di Banco Santander. Ne dispongo in portafoglio ma sono molto insicuro circa il futuro. Grazie per ubs risposta
Ti ringrazio per la richiesta, prendo nota anche di Banco Santander!
Che ne pensi del MPS ? Riuscirà a rimettersi in carreggiata? Anche se ha dubito in oassato grazi frsudolenze è sempre la più anzusna bsnca del nostro paese e merita forti considerazioni. Grazie
Rileggi prima di pubblicare, a vataggio di tutti.gz
Prendo nota del titolo e appena possibile farò un'analisi a riguardo.
Attendere o vendere, il titolo potrà prendere una fase rialzista o ribassista…della serie 50 /50
I mercati o vanno al rialzo o vanno al ribasso: c'è sempre un 50/50. Essendo che anticipare il mercato è spesso difficile, la cosa più appropriata è attendere un segnale così da spostare la percentuale di successo a nostro favore, oppure sfruttare una serie di altri dati (rischiando un po' di più) e vendere dagli attuali livelli. Tuttavia il contesto è sempre in cambiamento, se esce una notizia positiva, e il mercato sale è chiaro che l'analisi va riformulata.
Complimenti per l’attenta analisi
Ti ringrazio!
da ex dipendente del gruppo ricevetti al posto di euro azioni ISP, credo 2007 2008 al prezzo di mercato, allora 5 euro, non potendo vedere prima di due anni. col tempo sono scese e poi quando ho potuto le ho vendute, con un bel risparmio a favore della banca. ma guardando Unicredit, allora aveva quotazioni multiple di adesso. quei valori lì non si rivedranno mai ed il ruolo delle banche con introduzione di moneta, euro, digitale non si rivedranno mai più e per il futuro credo che le banche dovranno fare altro. banche troppo costose per i clienti, che troveranno altre soluzioni. poi lavorandovi ho capito che prims si fissa il risultato d esercizio e poi di lavora sul bilancio spostando voci e numeri di qua e di là. l importante fare felici gli azionisti, tra cui le fondazioni e i management. sul breve si possono anche comprare, ma sarà un fuoco di paglia
Grazie per aver condiviso queste informazioni, sono estremamente interessanti, soprattutto perchè provengono da un'esperienza diretta. Molto apprezzato il tuo contributo!
Intesa ha tenuto il prezzo sicuramente meglio di Unicredit. Al netto di aumenti di capitale ( ho perso il conto) e dividendi credo che UCG abbia toccato un massimo di 240€ ( correggetemi se sbaglio). E' chiaro che qui prezzi non li rivedrà più.
Ottima analisi
Ti ringrazio per il feedback! Buon trading!
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