L’Aud continua a scendere, discorso di Yellen sotto i riflettori

Pubblicato 27.02.2014, 14:36
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Sulle valute del G10 dominano le vendite di AUD in scia alla debolezza del CAPEX riferito al quarto trimestre, che ha intaccato il sentiment in Australia. L’AUD è sceso in modo diffuso, i livelli tecnici lasciano presagire un ulteriore deprezzamento. Il fatto che lo yuan cinese continui a rimanere sotto la quotazione ufficiale per il terzo giorno consecutivo non aiuta l’AUD. Nell’Eurozona, la massa monetaria M3 media rimane debole, e a febbraio non c’è stato un miglioramento del sentiment dei consumatori. L’EUR scende anche a causa dei timori legati all’Ucraina. I dati sfavorevoli e le attese di una BCE accomodante in vista della riunione del 6 marzo rafforzano chiaramente il sentiment ribassista. Nel pomeriggio, l’attenzione degli operatori si sposterà sui dati riferiti ai beni durevoli negli USA e sul discorso di Yellen (Fed) alla commissione bancaria del Senato.


Il complesso AUD crolla dopo il CAPEX

Il complesso AUD è stato colpito duramente a Sidney, perché i dati CAPEX riferiti al quarto trimestre hanno deluso le previsioni. La spesa di capitale privato è scesa a un ritmo più veloce del previsto, pari al -5,2% nel quarto trimestre (rispetto al -1,3% previsto). I dati non fanno che confermare i timori sulla difficoltà della ripresa economica, sulla fatica nello spostare l’attività dal settore minerario a quello delle costruzioni e sulla crescita insoddisfacente. Anche se, durante l’ultima riunione di politica monetaria, la RBA è passata da toni accomodanti a neutrali, la forward guidance ora è maggiormente giustificata, i tassi non dovrebbero essere ritoccati nel breve periodo per proteggere l’economia australiana. La coppia AUD/USD testa al ribasso la media mobile a 50 giorni (attualmente a 0,8910), sotto 0,8900 si sta formando ulteriore interesse a vendere. Dal punto di vista tecnico, l’indicatore MACD (a 12-26 giorni) è entrato in mercato orso e segnalerà un consolidamento delle perdite e ulteriore debolezza in caso di chiusura giornaliera inferiore a 0,8992. Per quanto riguarda le opzioni, vediamo barriere a 0,8940 e scommesse miste con inclinazione negativa prima di 0,9000. Sotto 0,8900 si susseguono discrete offerte.

L’AUD/NZD si è indebolito ulteriormente, scendendo sotto 1,0799, con pesanti vendite a Sidney e all’apertura dei mercati europei. La violazione della media mobile a 50 giorni (1,0781) ha innescato discreti stop e ha fatto entrare il MACD (a 12-26 giorni) in territorio negativo. Il quadro tecnico suggerisce una correzione al ribasso più marcata, il supporto chiave al ribasso si trova a 1,0493 (minimo 24 gennaio). Poiché marzo ormai si avvicina, dovrebbero prendere forma le speculazioni su una RBNZ aggressiva, che andranno a pesare ulteriormente sul cross di valute oceaniane. Altrove, oggi l’AUD/JPY testa il supporto a 91,000. Una chiusura inferiore alle media mobile a 21 giorni (attualmente a quota 91,450) lascia presagire ulteriore debolezza nel trend rialzista, mentre una chiusura inferiore a 90,900 farà entrare i livelli tecnici in territorio negativo.


Oggi in programma intervento di Yellen (Fed)

L’evento principale della seduta odierna negli USA dovrebbe essere l’audizione del presidente della Fed Janet Yellen alla commissione bancaria del Senato. A dire la verità, non ci aspettiamo fuochi d’artificio. Durante la sua ultima apparizione, lo scorso 11 febbraio, Yellen ha detto chiaramente che la Fed rimarrà sulla strada di una riduzione graduale del programma di acquisto asset pari a 65 miliardi di USD mensili, a meno che non vi sia un aggiustamento sostanziale dell’economia. Effettivamente, nelle due settimane trascorse dal suo ultimo intervento, c’è stato un lieve aggiustamento e c’è la possibilità che il testo e le domande preparate subiscano piccole variazioni. Soprattutto per quanto riguarda le estreme condizioni meteo negli USA, che si sono intensificate, e che aumentano la probabilità di ulteriori distorsioni nell’attività economica USA. Secondo noi è ancora troppo presto perché Yellen possa giungere alla conclusione (punto che verosimilmente verrà chiarito durante la sessione domande/risposte) che l’attuale debolezza sia dovuta esclusivamente alle condizioni meteorologiche. L’USD dovrebbe quindi apprezzarsi ulteriormente contro gran parte delle valute del G10 perché si attenua la minaccia di una deviazione dall’attuale corso del tapering. La commissione bancaria probabilmente si concentrerà sui regolamenti bancari e sulle banche “troppo grandi per fallire”, temi che attirano l’attenzione dei media americani. Sul fronte dei mercati emergenti, i disordini dovuti ai tanti temi sociali e politici non attirano l’attenzione dei mercati finanziari americani e i regolatori non spenderanno troppo energie sull’argomento. Per quanto riguarda i dati economici USA, dopo il preoccupante calo di dicembre negli ordinativi di beni durevoli (-4,3%), gli indici ISM e PMI sfavorevoli di gennaio e il tempo che frena l’attività, temiamo che il previsto -1,7% per gli ordini di beni durevoli di gennaio sia addirittura troppo ottimista e si profila un forte rischio di sorpresa al ribasso.

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The Risk Today

EURUSD L’EUR/USD ha infranto il supporto a 1,3692, convalidando un doppio-top a breve termine con un obiettivo implicito a 1,3611. Monitorate il supporto orario a 1,3657 (si veda anche il 38,2% di ritracciamento). Un altro supporto si attesta a 1,3562. Una resistenza oraria si ubica attualmente a 1,3702 (minimo 21/02/2014). Un'altra resistenza è a 1,3773. A più lungo termine siamo favorevoli a una vasta gamma orizzontale tra 1,3296 (minimo 07/11/2013) e 1,3893 (massimo 27/12/2013). La recente debolezza e le condizioni di ipercomprato suggeriscono che i rischi al ribasso superano attualmente i potenziali rialzi.

GBPUSD La GBP/USD ha bisogno di infrangere la resistenza a 1,6742 per confermare una ripresa del trend rialzista sottostante. Un'altra resistenza si ubica a 1,6823. I supporti possono essere trovati a 1,6584 e a 1,6426. A più lungo termine la struttura tecnica favorisce una propensione rialzista fintanto che il supporto a 1,6220 regge (minimo 17/12/2013). Una rottura decisa della resistenza a 1,6668 apre la strada a un movimento verso la resistenza maggiore a 1,7043 (massimo 05/08/2009). Tuttavia, un movimento sostenibile oltre tale livello è improbabile nelle prossime settimane.

USDJPY L’USD/JPY non è stato finora in grado di spezzare la resistenza a 102,70 (massimo 11/02/2014). Tuttavia, l'attuale successione di minimi crescenti (si veda la tendenza rialzista), continua a privilegiare una propensione rialzista sul breve termine. I supporti orari si attestano a 102,01 (minimo 25/02/2014, si vedi anche la linea di tendenza ascendete) e a 101,67. Un'altra resistenza chiave si trova a 103,44. Una propensione rialzista di lungo periodo è favorita finché regge l'area di supporto chiave data dalla media mobile a 200 giorni (attorno a 100,21) e a 99,57 (vedasi anche la linea di tendenza in aumento dal minimo a 93,79 (13/06/2013). Un’importante resistenza si trova a 110,66 (massimo 15/08/2008). Abbiamo risollevato gli stop-loss a 101,91 in quanto una decisiva rottura della trendline della tendenza crescente inficerebbe la nostra impostazione rialzista a breve termine.

USDCHF L’USD/CHF ha violato la resistenza a 0,8915, lasciando spazio ad alcuni apici all’interno dell'interesse all'acquisto. Tuttavia è necessaria una rottura della resistenza a 0,8949 (si veda altrettanto la linea di tendenza discendente) per avviare una movimento sostenuto al rialzo. Un supporto iniziale si trova a 0,8892 (massimo 25/02/2014). Un supporto chiave si attesta a 0,8860. In una prospettiva a più lungo termine la struttura presente da 0,9972 (24/07/2012) è vista come un’ampia fase correttiva che ha potenzialmente raggiunto il completamento. L'area di supporto definita da 0,8931 (minimo 24/02/2012) e da 0,8833 favorisce un potenziale di formazione di base a medio termine. Una resistenza chiave si trova a 0,9250.

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