Settimana di scambi contrastata sul cross EUR/USD, chiusa con una variazione negativa dello 0,2%; i dati americani di venerdì scorso sulla nuova occupazione dei settori extra agricoli hanno detto che, seppur sotto le attese, l’asticella dell’economia americana sta volgendo al rialzo e che quindi le previsioni di un rialzo dei tassi entro fine anno restano fin qui rispettate.
Nonostante i dati non proprio esaltanti provenienti dagli Stati Uniti, l’Euro non ne ha saputo approfittare, segno evidente di una debolezza che non permette al momento una risalita della divisa europea.
In particolare il contratto future Euro FX con scadenza dicembre 2016, dopo aver trovato un valido supporto in area 1.1140, sui minimi di fine agosto, non è riuscito a risalire e chiudere almeno in prossimità di 1.1250, livello che avrebbe sicuramente dato un segno di forza al mercato.
Sul grafico su time frame giornaliero, possiamo osservare che, da circa tre settimane, l'euro si sta muovendo sulla parte bassa del canale rialzista di breve termine e nelle giornate di giovedì, tale canale, è stato rotto al ribasso, con una barra ad ampio range.
Il quadro generale ci fa capire quindi come non ci sia molta voglia di acquistare euro in questo momento; sicuramente pesano anche le tensioni legate alla vicenda Deutsche Bank AG (MI:DBK), a tal proposito ieri la Bild ha pubblicato un articolo secondo il quale la banca tedesca non abbia trovato l’accordo con il governo americano sulla sanzione da pagare riguardo la vicenda dei famosi mutui sub-prime, e quindi anche questo potrebbe essere un fattore che spaventa i mercati europei in questo momento.
Detto ciò staremo a vedere come evolverà la situazione nel corso delle prossime sedute, ma sicuramente già da ora valutiamo la riduzione di posizioni long, mentre saremo attenti in caso di decisa rottura del livello 1.1100 poiché potrebbe fare da innesco ad un primo vero break ribassista con primo target 1.1050, 1.1000 e 1.0960.
Analisi, studio e grafici a cura di Filippo Giannini
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