Morning adviser, settimana di banche centrali

Pubblicato 03.06.2013, 07:42
Aggiornato 11.09.2019, 13:55
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Dopo una settimana di indecisione, durante la quale sono state poche le pubblicazioni macroeconomiche di rilievo, con i mercati che, a parte rari casi, sono rimasti in laterale, arriva una serie di giornate interessanti da vivere, dove affronteremo nuovamente temi di politica monetaria e dove andremo a collezionare una nuova indicazione sul fronte occupazionale americano.

Dopo le vendite di dollari cui abbiamo assistito sul finire di settimana, con le borse che hanno tentato la rottura dei supporti e che sembrano poter essere indirizzate verso questa strada anche oggi (se guardiamo il Nikkei siamo in trend di breve discendente, confermato anche questa notte), cominceremo questa settimana con i dati sui PMI europei (Francia, Germania, Italia ed Eurozona) per passare lall’ISM manifatturiero americano questo pomeriggio.

Da questa notte invece, si partirà con le decisioni di politica monetaria, dove Australia, Gran Bretagna ed Europa saranno chiamate in causa e dalle cui riunioni non dovrebbe arrivare nulla di nuovo, con l’unica eccezione sul versante europeo, dove avremo la possibilità di valutare eventuali mosse sul corridoio dei tassi ed il wording di Mario Draghi.

L’Australia ha tagliato il costo del denaro di 25 punti base, portando i livelli nominali dei tassi di riferimento per il sistema interbancario a 2.75% e guardando i dati cinesi pubblicati durante il week end (PMI non manifatturiero a 54.3, contro un precedente 54.5 e PMI manifatturiero a 49.2 contro l’ultimo 50.4) crediamo che la strada intrapresa sia quella corretta e che prevarrà una politica di wait and see, per valutare se effetti derivanti da questa decisione si stiano trasferendo all’economia reale.

Sul fronte britannico invece, sarà importante valutare quanti membri stiano votando per una modifica del piano di quantitative easing, mentre su quello europeo, come visto, sarà interessante ragionare sulle nuove prospettive riguardanti il mercato del credito.

Oltre a ciò, venerdì verranno pubblicati i Non Farm Payrolls ed i dati sulla disoccupazione americana, il che ci permetterà di vedere la reazione del dollaro americano, che crediamo possa continuare a rivelarsi in linea con le pubblicazioni macroeconomiche.

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EUR/USD
Dal punto di vista tecnico, la moneta unica europea si trova in una fase tecnica confusa, con punti di riferimento difficilmente individuabili. Seguiamo con attenzione l’area di 1.2940 come supporto (sotto le medie orarie che sono incrociate a rialzo) e 1.3065 come livello di resistenza. Questi rappresentano livelli intorno ai quali valutare frenate del mercato, e che se dovessero lasciare spazio ai prezzi, potrebbero portare ad aumenti di volatilità consistenti (stimabili anche in mezza figura).

USD/JPY
Continua la debolezza di UsdJpy, che si mantiene sotto la media oraria a 21 periodi e che è ancora vicino a quel livello di 100.20 che stiamo curando per eventuali rotture ribassiste. In caso di attacco ai supporti, crediamo si possano tentare accelerazioni verso ed oltre il livello di 100.00 (99.50 i primi punti precedenti), mentre in caso di superamento rialzista di 100.75 potremmo assistere a lievi tentativi di ripresa che fino a quando non supereranno l’area di 101.30 non saranno da considerare come definitivi.

EUR/JPY
Continua la lateralità dell’EurJpy, con il mercato che si sta muovendo ancora all’interno di 130.00 e 132.00. Questi p punti da considerare prima di assistere a potenziali rotture, che se dovessero avvenire verso il basso, potrebbero dapprima verso 129.60, per poi puntare 128.90. In caso di avvicinamento ai supporti risultano buone, dal puto di vista del risk reward, eventuali valutazioni di acquisti di euro, tenendo conto che uno scivolamento oltre ai livelli indicati potrebbe portare a quanto ipotizzato.

GBP/USD
Situazione confusa anche per il cable, che ha trovato i supporti in area 1.5140 e che non è riuscito a superare l’area di resistenza posta a 1.5250. Crediamo che possa essere possibile assistere a tentativi di ricerca dei supporti, dove eventualmente valutare degli acquisti di sterline, tenendo conto che un superamento a ribasso dell’area passante tra 1.5140 e 1.5115 potrebbe essere propedeutica ad un’accelerazione verso il basso con target posti intorno a 1.5070. In caso di superamento dei massimi, 1.5280 e 1.5320 potrebbero rappresentare i livelli di potenziale arrivo (punti statici precedenti).

AUD/USD
Il dollaro australiano rimane sotto pressione e si trova sotto le medie orarie che rimangono impostate a ribasso. La congestione della note può essere sfruttata per cogliere aumenti di volatilità, da una parte o dall’altra, pari all’altezza della congestione. In caso di rottura rialzista, occorrerà prestare molta attenzione all’area di 0.9700, che rappresenta senza dubbio la resistenza principale da seguire (soltanto oltre 0.9715 possiamo pensare a risalite consistenti), mentre in caso di rottura ribassista attenzione ai minimi precedenti, se non dovessero tenere potrebbero dare adito a movimenti importanti a ribasso.
MatteoPaganini Chief Analyst DailyFX

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