Banche centrali pronte a nuove manovre espansive. La Federal Reserve venerdì ha giocato da anticipo sui mercati annunciando acquisti per 60 miliardi al mese di Treasury bill almeno fino a giugno 2020. Iniezione di liquidità che si aggiunge agli interventi straordinari sul mercato dei report (repurchase Agreement) il mercato dei prestiti interbancari da settimane sofferente.
Da questa sponda dell’Atlantico, la Bce ha già messo mano all’arsenale delle armi convenzionali ma le munizioni rimaste ora sono poche. L’arrivo di Christine Lagarde alla guida della Banca centrale europea potrebbe portare novità sugli strumenti non convenzionali da mettere in campo.
Il risultato è quello di assistere a un mondo con tassi zero che non aiuta il comparto bancario. Il confronto fra l’Eurostoxx 50 e il settore bancario dal 2016 a oggi è impetuoso, il primo indice quello che raccoglie le 50 maggiori società europee punta ai massimi del 2018 mentre il comparto bancario non è lontano dai minimi. Come mostra il grafico qui sotto.
Gli analisti sono convinti che questa forte compressione dei margini per gli istituti bancari non durerà a lungo. Nelle ultime manovre Draghi è intervenuto a sostegno del settore con operazioni mirate: Altri finanziamenti agevolati al sistema bancario. Sul fronte business, ci sono già i primi segnali per ribaltare la situazione ai correntisti, con in Europa alcune banche che offrono tassi molto bassi sulla liquidità. Il comparto ha già tagliato di molto i costi, un aumento dei margini, già compressi ai massimi, comporterebbe una fortissima leva operativa e dunque utili in rialzo.
In uno scenario appare molto interessante il certificate Cash collect emesso da Societe Generale con ISIN XS1957204016 e sottostante l’Eurostoxx Banks.
Il prodotto rende al massimo il 4% l’anno e protegge l’investimento fino a un calo del 40% dell’indice che raggruppa le maggiori banche della zona euro. Arrivato sul mercato, lo scorso 2 luglio, il certificate oggi passa di mano a 99,65 euro. Il prodotto stacca una cedola semestrale di 2 euro, pari a un rendimento annualizzato del 4%, se il sottostante l’indice Eurostoxx Banks, alle date di valutazione semestrali, si trova sopra il livello di barriera posto a 53,1600 euro (-42,3% da oggi).
Vediamo con un esempio concreto come funziona il prodotto. Tra sei mesi circa, il prossimo 2 gennaio 2020, è fissata la prima data di osservazione. Se a quell’appuntamento l’Eurostoxx Banks si troverà sopra la barriera, ovvero non avrà perso circa il 40% dal livello iniziale, allora il certificate staccherà una cedola di 2 euro.
Le date di valutazione sono ogni sei mesi: 02 gennaio 2020, 01 luglio 2020, 04 gennaio 2021, 01 luglio 2021, 03 gennaio 2022, 01 luglio 2022, 02 gennaio 2023. Se nei periodi intermedi l’indice dovesse portarsi sotto la barriera la struttura del certificate rimane intatta e, alla prima data di valutazione, in caso di recupero del sottostante, sopra ai 53,1600 euro si riceverà la cedola del semestre in corso.
Un’altra caratteristica interessante è la possibilità che, in una delle date di valutazione intermedie (01 luglio 2020, 04 luglio 2021, 01 luglio 2021, 03 luglio 2022, 01 luglio 2022), se l’Eurostoxx Banks dovesse trovarsi sopra il livello di strike (88,6 euro), il certificate venga ritirato anticipatamente a 102 euro: 100 euro di valore nominale più 2 di cedola.
Se invece, nell’arco di vita del prodotto, non fosse mai scattato il ritiro anticipato, allora il certificate andrà alla scadenza naturale. Il 2 gennaio 2023 gli scenari saranno due: con il titolo sopra la barriera, l’investitore incassa 100 di capitale investito e le cedole semestrali ricevute fino a quel momento. Il caso sfavorevole lo abbiamo se il sottostante dovesse trovarsi a scadenza sotto la barriera.
L’investitore riceverà un rimborso in linea con le performance del titolo rispetto al valore iniziale (88,6 euro). Ad esempio se alla data di scadenza del certificate le quotazioni dell’Eurostoxx banks fossero appena sotto la barriera (60%), l’investitore riceverebbe poco meno di 45 euro. La performance complessiva dipenderà dal numero di cedole incassate.