RAY DALIO avvisa di fare attenzione sui mercati

RAY DALIO avvisa di fare attenzione sui mercati

Il miliardario statunitense Ray Dalio afferma che i nuovi investitori dovrebbero avere un portafoglio diversificato poiché persistono venti contrari economici e geopolitici.

“Mi piacerebbe diversificare, perché quello che non so sarà molto più grande di quello che so”, ha detto Dalio, fondatore di uno dei più grandi hedge fund del mondo, Bridgewater Associates.

“La diversificazione può ridurre i rischi senza ridurli drasticamente, se si sa come farlo bene”, ha affermato la settimana scorsa al Milken Institute Asia Summit di Singapore.

“Prestate attenzione alle implicazioni dei grandi sconvolgimenti che avranno luogo perché tra cinque anni il mondo sarà radicalmente diverso.

È come attraversare una distorsione temporale. Saremo in un mondo diverso. E i disgregatori verranno interrotti.

L’evoluzione dell’intelligenza artificiale ha attirato l’attenzione anche del gestore degli hedge fund, ma Dalio ha affermato che consiglia agli investitori di investire denaro nelle aziende che adottano questa nuova tecnologia, piuttosto che in quelle che la creano.


L’Asia, una “regione emozionante”Parlando al pubblico del vertice di Singapore, Dalio ha affermato che la città-stato è un “posto molto speciale, in quella che sarà una regione molto entusiasmante”.

“Il panorama mondiale sta cambiando, l’ordine mondiale sta cambiando... E con Singapore essenzialmente come hub, è un posto fantastico dove stare.”

Alla domanda sul crescente numero di family office che si stanno creando a Singapore, Dalio ha condiviso le tre principali considerazioni che si dovrebbero prendere quando si sceglie un paese in cui investire.

Un paese ha bisogno di avere un buon conto economico e un buon bilancio, un ambiente civile in cui “le persone [stanno] lavorando insieme per realizzare cose buone”.

Anche la posizione che il Paese assume quando scoppia un conflitto internazionale è un fattore importante da considerare, ha aggiunto.

Ha sottolineato che l’errore più grande commesso dagli investitori è “credere che i mercati che hanno avuto buone performance siano buoni investimenti, e non più costosi”.

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