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Un’estate non eccezionale potrebbe lasciare il gas naturale fermo a 2 dollari

Pubblicato 18.07.2019, 16:12
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Probabilmente per i tori del gas naturale la situazione sul mercato non è molto “calda” in questi giorni, nonostante abbiano dovuto accendere l’aria condizionata più spesso.

NatGas 60-Min Chart - powered by TradingView

I future del gas con consegna il mese prossimo sull’Henry Hub del New York Mercantile Exchange sono crollati di quasi il 6% sulla settimana finora, avviandosi a registrare la settimana peggiore su cinque, nelle aspettative che il caldo estivo delle ultime notti scomparirà la prossima settimana.

Dominick Chirichella, direttore del rischio e del trading dell’Energy Management Institute di New York, afferma che le temperature calde

“cominceranno a diminuire questo fine settimana nella parte centrale degli Stati Uniti e nella parte orientale all’inizio della prossima settimana, con l’aria più fredda e meno umida dal Canada che arriverà nella parte sudorientale delle montagne Rocciose”.

Questo potrebbe significare condizioni climatiche buone che richiederanno meno aria condizionata e, di conseguenza, meno elettricità e consumo di gas.

Prima di allora, le temperature probabilmente segneranno altri massimi, dice Chirichella:

“Le temperature potrebbero avvicinarsi ai 40° a Chicago entro la fine della settimana e probabilmente li segneranno nella zona del Medio Atlantico sabato. La maggior parte degli Stati Uniti meridionali sarà calda secondo la media stagionale, sebbene con massime anche qui sopra i 30 e in alcuni casi i 40 gradi”.

Probabili più vendite con il clima deludente

Per gli investitori, in particolare gli hedge fund che si identificano come CTA, consulenti per il trading delle materie prime, ciò potrebbe significare un ulteriore abbandono delle posizioni long sul NYMEX, afferma Scott Shelton, broker dei future energetici di ICAP (LON:NXGN) a Durham, Nord Carolina. Spiega:

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“Penso che i CTA abbiano coperto parte delle loro short ma non tutte e potrebbero cercare di rivendere con l’inversione dello slancio”.

“Il risultato è che il clima è più fresco, i CTA possono vendere, (ma) il mercato potrebbe essere un po’ long per via delle temperature più alte (andando avanti)”.

Fondamentalmente, il consumo di gas naturale non sembra né troppo buono e né troppo cattivo sull’immediato futuro.

Alle 10:30 ET di oggi la U.S. Energy Information Administration dovrebbe riportare il quarto aumento settimanale delle scorte sotto il livello dei 100 miliardi di piedi cubici. Incrementi inferiori ai 100 miliardi di piedi cubici in una settimana di fine luglio o agosto, quando il caldo estivo è solitamente intenso, indicano un consumo di gas relativamente in forma.

Gli analisti scommettono su un range compreso tra 63 e 70 miliardi di piedi cubici di aumento accumulatisi nella settimana terminata il 12 luglio. In teoria, ciò dovrebbe supportare i prezzi del gas. Ma alcuni analisti fanno notare che, persino a 63 miliardi, il nuovo aumento delle scorte sarebbe il 37% in più rispetto all’iniezione di 46 miliardi dello scorso anno, nella settimana terminata il 19 luglio 2018.

Ma altri guardano oltre.

Dan Myers, della Gelber & Associates di Houston, afferma che ci sono segnali del fatto che temperature inferiori alla norma si modereranno “e lasceranno spazio al ritorno di un ulteriore clima estivo ad agosto”.

In questo caso, afferma Myers, il contratto Henry Hub con consegna il mese dopo cercherà di stabilirsi nel range di 2,30-2,40 dollari per mmBtu, dove si era attestato all’inizio dell’estate.

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Il ritorno ai minimi di 3 anni può ancora essere evitato

Myers spiega che il ritorno ai minimi di giugno, quando il mercato aveva segnato il minimo di 3 anni di 2,159 dollari per mmBtu, “sarebbe esagerato, dato il persistere dei fattori positivi”.

Nella sua sintesi settimanale sulle scorte e la domanda di gas in vista del report EIA, Reuters sottolinea anche un evento straordinario della scorsa settimana che potrebbe aver aiutato in parte i fondamentali: l’uragano Barry.

La minore produzione di gas nel Golfo del Messico a causa di Barry ha spinto la produzione nei 48 stati meridionali USA al minimo di sette settimane di 87,8 miliardi di piedi cubici al giorno nella settimana terminata il 12 luglio, dal massimo storico di 91,1 miliardi di piedi cubici al giorno nella settimana terminata il 5 luglio, secondo Refinitiv, la divisione dati di Reuters.

Ha evidenziato inoltre che il clima è stato più caldo del normale la scorsa settimana, con 92 gradi giorno di raffreddamento (CDD) rispetto alla media trentennale di 85 CDD per il periodo ed ai 93 CDD della stessa settimana dello scorso anno.

I CDD misurano di quanti gradi la temperatura media giornaliera è superiore ai 65 gradi Farenheit (18 gradi Celsius) e vengono usati per stimare la domanda per il raffreddamento di abitazioni e uffici.

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