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Dollaro in salita. Si dovrebbe andare contro il rally di oggi?

Pubblicato 18.03.2020, 10:19
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

Rassegna giornaliera sul mercato forex, 17 marzo 2020

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

Il dollaro è salito nettamente contro tutte le principali valute mentre l’indice Dow Jones Industrial Average chiudeva in salita di oltre 800 punti. Dopo essere crollati di quasi 3.000 punti ieri, i titoli USA hanno visto una ripresa sulla scia della promessa del Presidente Trump di iniezioni di denaro, rinvio dei pagamenti fiscali e generosi prestiti alle piccole imprese. I titoli tendono ad invertire le mosse precedenti in questo martedì di svolta ma, anche se il governo USA ha proposto un pacchetto di aiuti, ci sono pochissime ragioni per comprare titoli azionari in questo momento. Alcuni investitori sperano che altri governi in tutto il mondo seguano l’esempio della Francia, che ha vietato lo short selling per le prossime 24 ore con la possibilità di estendere il divieto per un mese. La Corea del Sud ha vietato lo short selling la settimana scorsa su 3 mercati e Italia, Regno Unito e Spagna hanno imposto il divieto su determinate azioni. Se i titoli dovessero riprendere la loro discesa negli USA, un divieto sullo short selling sarà inevitabile. Durante la crisi finanziaria del 2008, paesi come USA, Regno Unito, Francia, Germania, Svizzera e Canada avevano proibito lo short selling sui titoli finanziari ma ciò non aveva impedito al Dow di crollare di un altro 29% due settimane dopo. 

Il cambio EUR/USD è sceso a 1,10 sulla scia del rally del dollaro. L’indice tedesco ZEW, una misura della fiducia degli investitori, è sceso al minimo dalla crisi finanziaria. Questi dati peggioreranno dopo che la Germania chiuderà i confini, le scuole, i negozi non essenziali e gli spazi pubblici. Nell’articolo di ieri, abbiamo previsto che il cambio EUR/USD arrivasse a 1,10, il che è successo rapidamente. Ora ci aspettiamo ulteriori perdite con l’economia della zona euro diretta verso la recessione. Non saremmo sorpresi se la coppia testasse 1,05 nei prossimi mesi. 

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Anche la sterlina è scesa ma, avendo segnato minimi pluriennali sulla scia della Brexit, la coppia GBP/USD è arrivata solo al minimo dal settembre 2019. I dati britannici sul mercato del lavoro sono misti. La media dei compensi settimanali è aumentata, ma anche il tasso di disoccupazione ed il numero di richieste di disoccupazione. Nessuno di questi dati è però affidabile, in quanto la disoccupazione dovrebbe schizzare nel Regno Unito e negli altri paesi nei prossimi mesi. Hong Kong ha appena riportato il tasso di disoccupazione più alto dal 2011 e intende tenere chiuse le scuole (che lo sono da gennaio) fino a dopo il 20 aprile.

Il cambio AUD/USD è sceso al minimo di 16 anni in seguito ai verbali dell’ultimo vertice della banca centrale da cui è emerso che la Reserve Bank è “pronta ad allentare ulteriormente per supportare l’economia australiana …” e che “prenderemo in considerazione un intervento prima del prossimo vertice programmato per il 7 aprile”. Durante l’ultimo vertice, la banca ha tagliato il tasso di interesse di 25 punti base. Il dollaro neozelandese, inizialmente schizzato quando il governo ha annunciato un pacchetto di stimoli fiscali multimiliardario, ha ceduto tutti i guadagni ed è crollato al minimo di 10 anni. Il programma, che rappresenta il 4% del PIL, comprende aiuti per stipendi e redditi, sgravi fiscali ed investimenti sulla sanità. La coppia USD/CAD supera 1,40 segnando il massimo di 4 anni. Il Canada ha chiuso i confini ieri aggiungendo ulteriori pressioni all’economia. 

La buona notizia è che, nelle ultime 24 ore, la Cina ha riportato solo 21 nuovi casi di coronavirus e la Corea del Sud solo 84, il che significa che, nei due focolai originali, il virus sta raggiungendo il picco. Tuttavia i dati cominciano appena a rivelare l’impatto del virus negli USA ed all’estero. Goldman Sachs si aspetta che il PIL cinese sia pari a -9% nel primo trimestre, contro le previsioni precedenti di 2,5%. Alcune aree della California e di New York, due dei tre principali stati, sono state messe in quarantena questa settimana. L’indagine Empire State pubblicata ieri ha rivelato che l’attività manifatturiera si è contratta bruscamente. Secondo il report sulle vendite al dettaglio USA di oggi, le spese sono scese dello 0,5% a febbraio, con il dato sulle vendite al dettaglio core che ha segnato -0,4%. Gli economisti si aspettavano che le spese aumentassero, con le scorte per il virus che avrebbero potuto avere un impatto positivo sulle spese, ma la domanda è invece crollata. I dati peggioreranno nei prossimi mesi, con distributori, ristoranti ed altre aziende costretti a chiudere. Per tutti questi motivi, pensiamo che bisognerebbe andare contro il rally del cambio USD/JPY perché ci aspettiamo che la coppia torni sotto 105.

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Ultimi commenti

Ottimo articolo Kathy Lien
grazie  , ti leggo  sempre e sei molto utile
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