Investing.com – I futures del greggio sono in calo per il secondo giorno nella giornata di martedì, per via del ritmo della ripresa economica degli Stati Uniti che ha aggiunto ulteriori timori di un rallentamento della domanda da parte del principale consumatore di petrolio.
Il New York Mercantile Exchange ha scambiato i futures del greggio con consegna a giugno a 96,72 dollari al barile durante gli scambi europei della mattinata, con un calo dello 0,3%.
Precedentemente è sceso dello 0,38% a 96,64 dollari al barile, il prezzo più basso dal 12 maggio.
I dati di ieri hanno mostrato che la produzione nella regione di New York è cresciuti a un ritmo molto più lento del previsto a maggio, per via dell’impennata dei costi delle materie prime.
L’indice generale dell'economia della Federal Reserve Bank di New York è sceso a 11,9 a maggio, in calo dal picco dell’anno di 21,7 relativo al mese di aprile.
Le preoccupazioni per l'interruzione delle forniture statunitensi hanno gravato anche sui prezzi dopo l'apertura del canale di scarico di Morganza in Louisiana che ha frenato la speculazione sugli eventuali danni della piena del Mississippi alle raffinerie che interromperebbe le forniture di carburante.
Nel frattempo, un dollaro più forte degli Stati Uniti ha contribuito anche alla debolezza del petrolio. L'indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è aumentato dello 0,27% a 75,89.
I contratti futures del greggio espressi in dollari tendono a salire quando il dollaro scende, in quanto ciò rende il petrolio più economico per gli acquirenti in altre valute.
Tuttavia, le perdite sono state limitate dopo che Fuqin Zhang, vice direttore dell’istituto di ingegneria della PetroChina ha dichiarato che la domanda di petrolio da parte della Cina quest'anno potrebbe salire del 6,7% a 482,96 milioni di tonnellate.
La Cina è il secondo consumatore mondiale di petrolio greggio e l'Agenzia internazionale per l'energia prevede che nel 2011 la Cina rappresenterà il 40% della crescita globale della domanda di petrolio nel 2011.
L’ ICE Futures Exchange ha scambiato i futures Brent con consegna a luglio 110,29 dollari al barile, in calo dello 0,05% e 13,57 dollari al di sopra della controparte statunitense.
Il New York Mercantile Exchange ha scambiato i futures del greggio con consegna a giugno a 96,72 dollari al barile durante gli scambi europei della mattinata, con un calo dello 0,3%.
Precedentemente è sceso dello 0,38% a 96,64 dollari al barile, il prezzo più basso dal 12 maggio.
I dati di ieri hanno mostrato che la produzione nella regione di New York è cresciuti a un ritmo molto più lento del previsto a maggio, per via dell’impennata dei costi delle materie prime.
L’indice generale dell'economia della Federal Reserve Bank di New York è sceso a 11,9 a maggio, in calo dal picco dell’anno di 21,7 relativo al mese di aprile.
Le preoccupazioni per l'interruzione delle forniture statunitensi hanno gravato anche sui prezzi dopo l'apertura del canale di scarico di Morganza in Louisiana che ha frenato la speculazione sugli eventuali danni della piena del Mississippi alle raffinerie che interromperebbe le forniture di carburante.
Nel frattempo, un dollaro più forte degli Stati Uniti ha contribuito anche alla debolezza del petrolio. L'indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è aumentato dello 0,27% a 75,89.
I contratti futures del greggio espressi in dollari tendono a salire quando il dollaro scende, in quanto ciò rende il petrolio più economico per gli acquirenti in altre valute.
Tuttavia, le perdite sono state limitate dopo che Fuqin Zhang, vice direttore dell’istituto di ingegneria della PetroChina ha dichiarato che la domanda di petrolio da parte della Cina quest'anno potrebbe salire del 6,7% a 482,96 milioni di tonnellate.
La Cina è il secondo consumatore mondiale di petrolio greggio e l'Agenzia internazionale per l'energia prevede che nel 2011 la Cina rappresenterà il 40% della crescita globale della domanda di petrolio nel 2011.
L’ ICE Futures Exchange ha scambiato i futures Brent con consegna a luglio 110,29 dollari al barile, in calo dello 0,05% e 13,57 dollari al di sopra della controparte statunitense.