Investing.com - Il prezzo del greggio scende negli scambi della mattinata europea di questo lunedì, iniziando la settimana in territorio negativo nei timori per l’aumento della produzione e l’incremento delle scorte negli Stati Uniti.
Il greggio West Texas Intermediate con consegna ad aprile scende di 46 centesimi, o dello 0,9%, a 52,87 dollari al barile alle 4:15 ET (09:15 GMT), dopo il balzo di 72 centesimi di venerdì.
Intanto, il greggio Brent con consegna a maggio sull’ICE Futures Exchange di Londra è in calo di 44 centesimi a 55,46 dollari al barile dopo essere salito di 82 centesimi nella seduta precedente.
I timori che la ripresa della produzione di petrolio di scisto negli Stati Uniti possa minare gli sforzi compiuti dagli altri principali produttori per riequilibrare il mercato del greggio pesano sul prezzo della materia prima.
I dati di Baker Hughes di venerdì hanno mostrato che il numero degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti la scorsa settimana è salito di 7 unità, il settimo aumento settimanale consecutivo. Il totale ammonta ora a 609 unità, il massimo dall’ottobre del 2015.
Intanto, la U.S. Energy Information Administration ha reso noto che le scorte di greggio sono salite di 1,5 milioni di barili la scorsa settimana ad un nuovo massimo storico di 520,2 milioni di barili. Si tratta dell’ottavo aumento settimanale consecutivo delle scorte statunitensi, scatenando i timori per l’eccesso di scorte globali.
Il prezzo del greggio è stato scambiato in range stretto tra i 50 e i 55 dollari negli ultimi due mesi, con il sentimento influenzato dalle aspettative di una ripresa della produzione del petrolio di scisto USA e dalle speranze che l’eccesso di scorte possa essere ridotto grazie ai tagli alla produzione annunciati dai principali produttori globali.
I paesi OPEC e non OPEC stanno tenendo fede all’impegno di ridurre la produzione di circa 1,8 milioni di barili al giorno entro fine giugno, e finora il taglio alla produzione ammonta al 94% del livello stabilito.
I traders del greggio seguiranno con particolare attenzione i commenti dei produttori globali che parteciperanno alla Conferenza annuale CERAWeek a Houston, in Texas per avere un’ulteriore prova dell’adesione all’accordo sul taglio della produzione.
Prenderanno parte all’evento che durerà una settimana personalità del calibro del Segretario Generale dell’OPEC Mohammad Mohammed Barkindo, i ministri del greggio di Arabia Saudita, Russia ed Iraq, nonché i dirigenti di colossi come Chevron (NYSE:CVX), Exxon Mobil (NYSE:XOM) e BP (LON:BP).
Ieri Barkindo ha detto ai giornalisti che l’OPEC deciderà a maggio se estendere l’accordo sul taglio della produzione ai paesi non-OPEC. Ha aggiunto che una commissione di vigilanza si riunirà il 25 marzo.
Sul Nymex, i future della benzina con consegna ad aprile scendono di 1,1 centesimi, o dello 0,7%, a 1,637 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento con consegna ad aprile è in calo di 0,9 centesimi a 1,584 dollari al gallone.
I future del gas naturale con consegna ad aprile schizzano di 8,6 centesimi, o del 3%, a 2,914 dollari per milione di BTU, grazie alle previsioni meteo che hanno mostrato un clima leggermente più freddo.