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Petrolio in calo, dollaro in salita, pesano i timori per Cipro

Pubblicato 19.03.2013, 10:08
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Investing.com – I futures del petrolio greggio sono in calo nella mattinata di martedì, nei timori per il discusso salvataggio a Cipro ed un dollaro USA più forte che ha visto gli investitori tralasciare gli investimenti legati alla crescita.

Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna ad Aprile sono stati scambiati a 94,06 dollari al barile nella mattinata europea, in calo dello 0,1% sulla giornata.

I futures della borsa di New York sono scambiati nel range tra 93,97 dollari al barile, il minimo giornaliero ed il massimo della seduta di 94,20 dollari al barile, il massimo dal 25 febbraio.

Il sentimento si è indebolito ieri in seguito alla notizia di un prelievo forzato imposto sui depositi bancari aperti a Cipro come parte dell’accordo per il salvataggio di 10 miliardi di euro a Cipro.

L’accordo rappresenta il primo di questo genere dall’inizio della crisi: i correntisti vedranno decurtati i loro risparmi in cambio di un aiuto finanziario.

Tuttavia la fiducia degli investitori è migliorata dopo la notizia che il Parlamento cipriota starebbe preparando una nuova tassa sui depositi bancari per allentare l’impatto sui piccoli risparmiatori. Il parlamento voterà oggi sull’approvazione o meno della misura.

I prezzi hanno faticato a salire per via dell’apprezzamento del dollaro, di conseguenza le materie prime espresse in dollari diventano più costose per i titolari di altre valute quando il dollaro sale.

L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,15%, a 83,00.

I traders del petrolio attendono i dati settimanali sulle scorte di greggio e prodotti raffinati per valutare la forza della domanda nel principale consumatore di greggio.

L’American Petroleum Institute rilascerà un report sulle scorte nel corso della giornata, mentre i dati ufficiali di mercoledì potrebbero mostrare un aumento delle scorte di 2,3 milioni di barili.

Intanto gi investitori attendono l’esito del vertice di 2 giorni di politica monetaria che avrà inizio oggi, nel tentativo di valutare la propensione della banca centrale verso uno stimolo monetario.

I dati di venerdì che hanno mostrato che l’inflazione USA è stata contenuta a febbraio, suggerendo un proseguimento per il programma di acquisti della banca.

Gli Stati Uniti sono il primo consumatore mondiale di petrolio, e rappresentano il 22% della domanda globale.

I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna a maggio sono scesi dello 0,4% a 109,06 dollari al barile, con lo spread tra Brent e greggio a 15,00 dollari al barile, il differenziale più contenuto da metà gennaio.

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