Investing.com - I futures del petrolio greggio sono in salita nella mattinata europea di questo mercoledì, vicini al massimo di due settimane con i traders che attendono i dati USA sulle scorte di greggio e prodotti raffinati dall’EIA.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna ad Aprile sono stati scambiati a 92,73 dollari al barile nella mattinata europea, in salita dello 0,2% sulla giornata.
I futures della borsa di New York sono scesi nel range tra 92,47 dollari al barile, il minimo giornaliero ed il massimo della seduta di 92,97. Il petrolio Nymex è salito a 93,43 dollari al barile, il massimo dal 25 febbraio.
I traders attendono i dati dal governo USA sulle scorte di greggio nel corso della giornata, per valutare la forza della domanda del principale consumatore mondiale.
Il report dovrebbe mostrare che le scorte di greggio sono salite di 2,4 milioni di barili la scorsa settimana, mentre le scorte di greggio dovrebbero mostrare un calo di 1,2 milioni di barili.
Dopo la chiusura di martedì, l’American Petroleum Institute ha pubblicato il suo rapporto sulle scorte che mostra un calo inaspettato di 1,4 milioni di barili la scorsa settimana, mentre per la benzina le riserve sono scese di 3,1 milioni di barili.
I prezzi del petrolio sono stati spinti inoltre dalla speculazione che la Federal Reserve mantenga l’attuale piano di politica nonché dai segno di ripresa dell’economia USA.
La scorsa settimana, il Dipartimento per il Lavoro USA ha dichiarato che l’economia ha segnato 263.000 nuovi posti di lavoro a febbraio, molto più del previsto aumento di 160.000. Il report ha mostrato inoltre che il tasso di disoccupazione USA è sceso a 7,7% a febbraio, dal 7,9% del mese precedente.
I mercati attendono l’esito di un’asta di Titoli di Stato italiani a 15 anni nel corso della giornata, che rappresenterà un test importante per la propensione degli investitori verso il debito del paese, mentre continuano a pesare i timori per l’incertezza politica in Italia.
I timori sulle previsioni economiche globali persistono in persistono in seguito al rilascio di una serie di dati cinesi del week end che hanno mostrato un aumento dell’inflazione a febbraio, mentre la produzione industriale è scesa al ritmo più basso dall’ottobre 2009.
Inoltre, continuano a pesare i timori di un possibile impatto dei tagli alla spesa statunitense ‘sequestration’ , insieme allo stallo politico in Italia in seguito alle elezioni dello scorso mese.
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna ad aprile sono scesi dello 0,1% a 109,17 dollari al barile, con lo spread a 16,44 dollari al barile, il minimo da fine gennaio.
I prezzi Brent sono andati sotto pressione dopo la riapertura di un oleodotto nel Mare del Nord, dopo cinque giorni di chiusura.
Sui prezzi ha pesato infine la probabilità di una ripresa delle esportazioni di greggio dal Sudan del Sud. La manovra potrebbe sbloccare circa 350.000 barili al giorno.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna ad Aprile sono stati scambiati a 92,73 dollari al barile nella mattinata europea, in salita dello 0,2% sulla giornata.
I futures della borsa di New York sono scesi nel range tra 92,47 dollari al barile, il minimo giornaliero ed il massimo della seduta di 92,97. Il petrolio Nymex è salito a 93,43 dollari al barile, il massimo dal 25 febbraio.
I traders attendono i dati dal governo USA sulle scorte di greggio nel corso della giornata, per valutare la forza della domanda del principale consumatore mondiale.
Il report dovrebbe mostrare che le scorte di greggio sono salite di 2,4 milioni di barili la scorsa settimana, mentre le scorte di greggio dovrebbero mostrare un calo di 1,2 milioni di barili.
Dopo la chiusura di martedì, l’American Petroleum Institute ha pubblicato il suo rapporto sulle scorte che mostra un calo inaspettato di 1,4 milioni di barili la scorsa settimana, mentre per la benzina le riserve sono scese di 3,1 milioni di barili.
I prezzi del petrolio sono stati spinti inoltre dalla speculazione che la Federal Reserve mantenga l’attuale piano di politica nonché dai segno di ripresa dell’economia USA.
La scorsa settimana, il Dipartimento per il Lavoro USA ha dichiarato che l’economia ha segnato 263.000 nuovi posti di lavoro a febbraio, molto più del previsto aumento di 160.000. Il report ha mostrato inoltre che il tasso di disoccupazione USA è sceso a 7,7% a febbraio, dal 7,9% del mese precedente.
I mercati attendono l’esito di un’asta di Titoli di Stato italiani a 15 anni nel corso della giornata, che rappresenterà un test importante per la propensione degli investitori verso il debito del paese, mentre continuano a pesare i timori per l’incertezza politica in Italia.
I timori sulle previsioni economiche globali persistono in persistono in seguito al rilascio di una serie di dati cinesi del week end che hanno mostrato un aumento dell’inflazione a febbraio, mentre la produzione industriale è scesa al ritmo più basso dall’ottobre 2009.
Inoltre, continuano a pesare i timori di un possibile impatto dei tagli alla spesa statunitense ‘sequestration’ , insieme allo stallo politico in Italia in seguito alle elezioni dello scorso mese.
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna ad aprile sono scesi dello 0,1% a 109,17 dollari al barile, con lo spread a 16,44 dollari al barile, il minimo da fine gennaio.
I prezzi Brent sono andati sotto pressione dopo la riapertura di un oleodotto nel Mare del Nord, dopo cinque giorni di chiusura.
Sui prezzi ha pesato infine la probabilità di una ripresa delle esportazioni di greggio dal Sudan del Sud. La manovra potrebbe sbloccare circa 350.000 barili al giorno.