Investing.com - I prezzi del petrolio sono saliti venerdì, avviandosi verso il loro primo guadagno settimanale in due mesi, grazie all’ottimismo sui potenziali tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, che aumentano la domanda degli Stati Uniti, e alle prospettive positive dell’Agenzia Internazionale dell’Energia.
Al momento della scrittura i future del greggio USA erano in rialzo dello 0,7% a 72,09 dollari al barile e il contratto Brent è salito dello 0,6% a 77,10 al barile.
Entrambi i benchmark sono sulla buona strada per guadagnare circa l’1% questa settimana, interrompendo una serie di sette settimane consecutive di perdite.
La Fed dovish aumenta il sentiment
I segnali dovish della Fed sono stati un sostegno fondamentale per i mercati delle materie prime questa settimana, dato che la banca centrale ha mantenuto i tassi fermi nell’ultima riunione dell’anno e ha annunciato tagli dei tassi più profondi del previsto nel 2024.
I tassi di interesse più bassi stimolano una maggiore liquidità nei mercati, migliorando l’attività economica e facendo salire la domanda di greggio, soprattutto perché rafforzano il concetto di atterraggio morbido per l’economia statunitense, il più grande consumatore di greggio al mondo.
Inoltre, il tono dovish della Fed, soprattutto se confrontato con i commenti di Banca Centrale Europea e Banca d’Inghilterra, ha fatto sì che il dollaro scendesse ai minimi di quattro mesi, favorendo gli acquirenti internazionali di petrolio.
Dati economici in primo piano
Il mercato del greggio ha dovuto far fronte a dati economici contrastanti venerdì.
L’indiceHCOB composito tedesco dei direttori degli acquisti, elaborato da S&P Global, è sceso per il sesto mese consecutivo, indicando che l’economia più grande dell’eurozona potrebbe essere in recessione alla fine dell’anno.
Detto questo, i dati della Cina, il più grande importatore di greggio al mondo, hanno mostrato una performance migliore del previsto per la produzione industriale e un miglioramento delle vendite al dettaglio, facendo sperare che la ripresa economica del Paese, dopo la crisi finanziaria, si stia rafforzando.
L’AIE ha alzato le previsioni sulla domanda di petrolio per il 2024
All’inizio della settimana Agenzia Internazionale dell’Energia ha aiutato il mercato alzando leggermente le previsioni sulla domanda di petrolio per il 2024. Ma le previsioni dell’AIE sulla domanda sono ancora molto più basse di quelle suggerite dall’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio e dai suoi alleati, un gruppo noto come OPEC+.
Nelle ultime settimane, i tagli alla produzione da parte del cartello hanno avuto un peso determinante sul petrolio, portando i prezzi ai minimi di cinque mesi. Anche se le prospettive della domanda per il 2024 sono positive, si prevede che i mercati del greggio rimarranno ben riforniti.
Ciò è dovuto in parte anche alla forte produzione statunitense, con dati recenti che mostrano come la produzione totale degli Stati Uniti sia rimasta vicina ai massimi storici nell’ultima settimana. Le scorte statunitensi hanno registrato un calo maggiore del previsto, anche se la domanda di carburante nel Paese è rimasta debole e le scorte di benzina hanno registrato un lieve aumento.