MILANO (Reuters) - Dopo Intesa Sanpaolo (MI:ISP), anche UniCredit e Generali (MI:GASI) hanno ridotto la proria partecipazione nel capitale di Banca d'Italia.
Lo riferiscono due fonti vicine al dossier, confermando indiscrezioni stampa.
UniCredit, che secondo gli ultimi dati noti era in possesso del 22%, ha ceduto il 3,2% per circa 240 milioni di euro. Generali è passata a circa 5,5% cedendo lo 0,86% a 60 milioni, per le fonti.
Ieri sera Intesa Sanpaolo, che deteneva il 42,3%, ha firmato i contratti preliminari per la cessione di una quota del 5,7% di Banca d'Italia per un controvalore di 430 milioni circa a Enpam, Inarcassa, Cassa Forense, Enpaia, Cassa Ragionieri e Banca del Piemonte.
Anche Generali e UniCredit hanno ceduto le quote principalmente a enti e casse di categoria. Una piccola quota di UniCredit è stata ceduta alla Fondazione Manodori, spiega una fonte.
A fine settembre Allianz (DE:ALVG) aveva ceduto una quota di 0,3% a quattro investitori (Banca di Credito Cooperativo di Roma, Banca Sella, Banca Sistema e Eurovita) scendendo a 1%.
La valutazione dell'intero capitale di Bankitalia è pari a 7,5 miliardi di euro.
Secondo una legge approvata a fine 2013, i soci della Banca d'Italia con quote superiori a 3% devono cedere la parte eccedente entro fine 2016.
(Paola Arosio)