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Btp debole dopo Ocse su conti pubblici, caos Brexit, spread risale a 257 pb

Pubblicato 02.04.2019, 12:43
Aggiornato 02.04.2019, 12:45
Btp debole dopo Ocse su conti pubblici, caos Brexit, spread risale a 257 pb
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ROMA (Reuters) - Dopo un avvio stabile, il Btp è debole a metà seduta, all'indomani del nuovo allarme lanciato dall'Ocse sui conti pubblici italiani, in un clima di grande prudenza per l'acuirsi delle tensioni sulla Brexit che sembrano condurre al momento Londra ad un divorzio dall'Ue senza deal.

Pochi minuti dopo le 12, il differenziale di rendimento tra Italia e Germania sul tratto decennale vale 257 pb dopo un avvio a 255 stamani dai 254 della precedente chiusura. Alla stessa ora, il tasso del decennale di riferimento scambia a 2,53% da 2,52% di stamani (2,51% in chiusura ieri).

I parlamentari britannici non hanno raggiunto la maggioranza su nessuno dei quattro piani alternativi all'accordo di divorzio della premier Theresa May, che potrebbe tornare ad essere votato in settimana. Se nulla cambia, Londra lascerà l'Ue senza un accordo il 12 aprile.

Un'ipotesi probabile a questo punto, secondo il negoziatore dell'Ue Michel Barnier, ma che ancora può essere evitata. Barnier ha ribadito questa mattina che l'Ue non intende rinegoziare l'accordo anche se la Brexit dovesse essere rinviata ancora, sottolineando che Londra non beneficerà di un periodo di transizione se non accetterà il deal. Il commissario per gli affari finanziari Valdis Dombrovskis sempre stamani ha messo invece in guardia sull'eventualità che un'uscita senza deal abbia effetti sulla liquidità dei mercati.

Intanto è in corso a Londra una riunione dell'esecutivo May per dare il via ad un nuovo round di votazioni tra domani e giovedì.

"Il caos su Brexit crea molta incertezza e mette sotto pressione i rendimenti, in particolare per l'Italia che è il Paese euro con maggiori problemi di crescita", commenta una strategist.

Il Btp va in direzione opposta del Bund stamani, con i titoli tedeschi - penalizzati nella seduta di ieri - che oggi rimbalzano, contribuendo ad allargare lo spread. "Dati negativi sul ciclo favoriscono rendimenti più bassi sul Bund, mentre per l'Italia una crescita che rallenta sempre di più mette pressione sui rendimenti perché aumenta il rischio di instabilità", aggiunge.

Il premier Giuseppe Conte incontra stamattina il segretario generale dell'Ocse Angel Gurria dopo aver espresso ieri il suo "forte dissenso" per le ultime stime degli economisti di Parigi, secondo i quali il deficit/Pil quest'anno sarà al 2,5%, ben oltre il target del 2,04% negoziato dal governo con l'Europa. In mattinata Conte ha visto anche il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker.

Da guardare oggi anche alcuni importanti livelli tecnici. "Siamo un po' più prudenti sul Btp", commenta un altro trader. "Il futures sul decennale si è mosso in un solido range nelle ultime due settimane, tra un minimo a 128,64 (o più giù a 128,29 non è chiarissimo dal grafico) e un massimo a 130,0, con numerosi tentativi falliti di rompere nei due sensi questi livelli. Investitori aggressivi potrebbero decidere di agire su entrambi gli estremi del range".

Quanto allo spread, la modesta apertura che si registra questa mattina sul Bund, ben lontana dai recenti massimi a 258 pb con una resistenza in vista a quota 262. "Dovrebbe tornare sotto quota 248-250 perché il tono migliori veramente, in vista del minimo a 234 pb segnato il 18 marzo", aggiunge.

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