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Le cinque cose da seguire sui mercati questo mercoledì

Pubblicato 30.11.2016, 12:03
© Reuters.  Cinque cose da seguire sui mercati questo mercoledì
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Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo mercoledì 30 novembre:

1. Impennata del 6% del greggio nelle speranze di un accordo dell’OPEC

Il greggio rimbalza di oltre il 6% questo mercoledì, in un clima di ottimismo circa la possibilità che l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio (OPEC) riesca a raggiungere un accordo per ridurre la produzione nel corso della giornata.

Mentre l’OPEC si riunisce a Vienna quest’oggi per finalizzare i dettagli su come organizzare il taglio della produzione deciso con l’accordo stretto in Algeria a settembre, i funzionari di Iran ed Iraq hanno dichiarato che l’accordo verrà raggiunto, facendo schizzare il prezzo dell’oro nero.

Di recente l’Arabia Saudita si è scontrata con i vicini rivali Iraq ed Iran per le quote individuali, ma le parti sembrano ottimiste in vista del vertice finale.

L’OPEC dovrebbe rilasciare un comunicato sull’accordo durante la conferenza stampa provvisoriamente fissata alle 10:00 ET (15:00 GMT).

Con i riflettori puntati sull’OPEC, va ricordato che gli Stati Uniti oggi rilasceranno i dati settimanali sulle scorte di greggio alle 10:30 ET (15:30 GMT) ed è previsto un aumento di 636.000 barili.

I dati di ieri dell’American Petroleum Institute (API) hanno rivelato un’inattesa riduzione di 717.000 barili, contro le aspettative di un aumento di 577.000 barili.

Tuttavia, l’API ha riportato un’impennata di 2,3 milioni di barili a Cushing, ben al di sopra dell’aumento di soli 26.000 barili previsto.

I future del greggio USA schizzano del 6,396% a 48,12 dollari alle 6:01 ET (11:01 GMT), mentre il Brent rimbalza del 6,93% a 50,60 dollari.

2. Attesa una raffica di dati USA

Mentre gli occhi dei mercati globali sono puntati sul greggio, gli Stati Uniti rilasceranno una serie di dati questo mercoledì.

Gli investitori seguiranno con particolare attenzione i dati ADP sull’occupazione per cercare di avere indicazioni prima della pubblicazione dei dati governativi ufficiali di venerdì sull’occupazione non agricola.

Anche la Federal Reserve (Fed) seguirà da vicino la pubblicazione del suo indice sull’inflazione preferito, l’indice dei prezzi PCE, oltre a rilasciare il Beige Book che mostrerà la situazione economica nei 12 distretti della Fed.

I traders valuteranno inoltre i dati di ottobre sui redditi e le spese pro-capite, l’indice PMI di Chicago di novembre ed i dati sulle vendite di case in corso ad ottobre.

3. I mercati tengono d’occhio il dollaro, l’oro e le probabilità di un aumento dei tassi in attesa dei dati e dei commenti della Fed

Oltre che sulla serie di dati, i riflettori saranno puntati anche sui commenti dei funzionari della Fed previsti per oggi, tra cui quelli del presidente della Fed di Dallas Robert Kaplan, del governatore della Fed Jerome Powell e della Presidente della Fed di Cleveland Loretta Mester.

Secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com, le probabilità di un aumento dei tassi in occasione del vertice del 13 e 14 dicembre continuano ad aggirarsi intorno al 100%.

La probabilità di un secondo aumento dei tassi durante il vertice del giugno 2017 è invece pari al 54%.

Il prezzo dell’oro scende questo mercoledì, mentre il dollaro è in salita dopo i report economici statunitensi positivi di ieri che alimentano le aspettative di un aumento dei tassi di interesse.

L’oro scende dello 0,16% a 1.188,95 dollari l’oncia troy alle 6:02 ET (11:02 GMT).

L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,14% a 101,12, al di sotto del massimo di quasi 14 anni di 102,07 registrato giovedì scorso.

4. RBS crolla del 4% dopo aver fallito gli stress test della BoE

Royal Bank of Scotland (LON:RBS) crolla di circa il 4% questo mercoledì, segnando una delle performance peggiori sull’indice londinese FTSE 100.

Il crollo ha seguito la notizia della Banca d’Inghilterra (BoE) secondo cui RBS non avrebbe superato gli stress test di quest’anno e dovrà quindi aumentare il capitale.
Anche la rivale Barclays (LON:BARC) non ha raggiunto alcuni obiettivi ma ha già adottato delle misure per rafforzare il bilancio, mentre Standard Chartered (LON:STAN) ha mancato alcuni dei parametri ma la BoE ha deciso che non sono necessarie altre misure.

Il controllo di quest’anno, il terzo finora condotto dalla BoE dalla crisi finanziaria del 2007-09 che ha costretto i contribuenti a salvare banche come RBS, è stato definito come l’analisi più difficile mai effettuata ed i risultati sono stati disparati.

5. L’indice IPC della zona euro tocca il massimo di 2 anni e mezzo, BCE ancora sotto pressione

Nel report rilasciato questa mattina l’Eurostat ha dichiarato che l’indice dei prezzi al consumo è salito al tasso destagionalizzato dello 0,6% questo mese, in linea con le previsioni e dopo la lettura dello 0,5% di ottobre. Si tratta dell’aumento maggiore dall’aprile del 2014.

Anche con l’inflazione core allo 0,8%, l’aumento dei prezzi continua a restare ben al di sotto dell’obiettivo del 2% della Banca Centrale Europea (BCE).

La BCE terrà il prossimo vertice di politica monetaria l’8 dicembre e dovrebbe annunciare il prolungamento del suo programma di acquisti di stimolo che al momento ha il termine fissato al marzo del 2017, nel tentativo di spingere l’inflazione verso l’obiettivo del 2%.

Il presidente della BCE Mario Draghi terrà il discorso di apertura in occasione del centesimo anniversario della Deusto Business School a Madrid, in Spagna, alle 7:45 ET (12:45 GMT).

Tuttavia, sia in occasione della testimonianza resa ieri davanti al Parlamento Europeo che nel corso di un’intervista al quotidiano spagnolo El País di questa mattina, Draghi ha evitato di fornire ulteriori indicazioni sulle decisioni di politica monetaria che saranno prese durante il prossimo vertice.

“È compito del Consiglio Direttivo decidere e lo farà l’8 dicembre”, ha affermato.

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