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Inflazione Usa, verbali Fed, utili big banks: cosa seguire questa settimana

Pubblicato 09.10.2022, 12:04
© Reuters

Di Noreen Burke

Investing.com – Ecco gli eventi da seguire questa settimana:

  1. Dati sull’inflazione USA

Un’altra lettura elevata dell’inflazione giovedì sottolineerebbe la necessità di un atteggiamento ancora più falco da parte della Fed, dopo che il report sui posti di lavoro di venerdì ha indicato che il mercato del lavoro rimane solido nonostante gli sforzi della Fed per ridurre l’inflazione elevata indebolendo la crescita.

Mentre gli economisti si aspettano una moderazione del tasso di inflazione, l’inflazione core, che esclude i costi dei generi alimentari e del carburante, dovrebbe accelerare a settembre, mantenendo la Fed in linea con il quarto aumento dei tassi consecutivo di 75 punti base a novembre.

I dati di venerdì sulle vendite al dettaglio dovrebbero mostrare un modesto aumento a settembre, grazie alla ripresa delle vendite di auto.

Il calendario economico prevede anche i dati sulla fiducia dei consumatori, che dovrebbero mostrare la situazione dei consumatori statunitensi dopo mesi di politica monetaria restrittiva, oltre ai dati su richieste iniziali di disoccupazione e sull’inflazione dei prezzi all’ingrosso.

  1. Verbali della Fed e interventi

I verbali dell’ultimo vertice della Fed di mercoledì forniranno ulteriori informazioni sulla visione dei policymaker in merito alla situazione dell’inflazione e alle prospettive per il futuro andamento dei tassi di interesse.

Nel corso della settimana gli investitori potranno ascoltare anche le voci diversi funzionari della Fed, tra cui la vicepresidente Lael Brainard, il presidente della Fed di New York James Bullard, la presidente della Fed di Cleveland Loretta Mester e il presidente della Fed di Chicago Charles Evans.

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Le recenti dichiarazioni dei funzionari della Fed hanno indicato che le turbolenze dei mercati finanziari non li dissuaderanno dall’agire per ridurre l’inflazione, che secondo la misura preferita dalla banca centrale è più di tre volte superiore al suo obiettivo.

I mercati azionari sono stati duramente colpiti dal timore che una stretta monetaria aggressiva da parte della Fed possa portare l’economia in recessione.

  1. Utili delle grandi banche

Le grandi banche statunitensi daranno il via ai report sugli utili trimestrali venerdì, in un contesto di incertezza per gli aumenti dei tassi di interesse. Quattro delle maggiori banche statunitensi, JPMorgan Chase (NYSE:JPM), Wells Fargo (NYSE:WFC), Citigroup (NYSE:C) e Morgan Stanley (NYSE:MS), presenteranno i risultati del terzo trimestre prima dell’apertura di venerdì.

Gli analisti si aspettano che i risultati mostrino un calo dell’utile netto dopo che la volatilità del mercato ha colpito l’attività di investment banking e gli istituti di credito hanno accantonato più fondi per coprire le perdite dei mutuatari in ritardo con i pagamenti.

Le banche di solito guadagnano di più quando i tassi d’interesse aumentano perché possono far pagare di più i prestiti ai clienti, ma l’aumento dei costi di finanziamento ha anche un impatto sulla domanda di mutui e altri prestiti.

“Ci aspettiamo un impatto negativo moderato, ma crescente, sulla qualità degli attivi delle banche e sulla crescita dei prestiti, derivante dall’aumento dei tassi, dall’inflazione e da una lieve recessione negli Stati Uniti, che annullerà alcuni dei benefici dell’aumento dei tassi”, hanno scritto gli analisti di Fitch Ratings in un report.

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  1. Prezzi del petrolio

Oil I prezzi sembrano destinati a rimanere sotto i riflettori dopo aver raggiunto i massimi di cinque settimane venerdì, nonostante il rafforzamento del dollaro, in seguito alla decisione dell’OPEC+ di tagliare la produzione a fronte delle forti pressioni degli Stati Uniti per mantenere bassi i prezzi globali.

L’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio e i suoi alleati, tra cui la Russia, il gruppo come OPEC+, prevede di abbassare il proprio obiettivo di produzione di 2 milioni di barili al giorno in vista di un embargo dell’Unione Europea sul petrolio russo, mettendo sotto pressione l’offerta in un mercato già ristretto.

“Tra le principali ramificazioni dell’ultimo taglio dell’OPEC c’è il probabile ritorno del petrolio a 100 dollari”, ha dichiarato a Reuters Stephen Brennock del broker petrolifero PVM.

Anche UBS Global Wealth Management ha previsto che il petrolio Brent “si muoverà sopra la soglia dei 100 dollari al barile nei prossimi trimestri”.

Il Segretario del Tesoro statunitense Janet Yellen ha dichiarato che la decisione è “inutile e poco saggia” per l’economia globale, in particolare per i mercati emergenti, in un’intervista pubblicata domenica dal Financial Times.

5. Dati britannici

Il comitato di politica finanziaria della Banca d’Inghilterra pubblicherà mercoledì i verbali dell’ultimo vertice. Il comitato ha supervisionato l’intervento di emergenza del mese scorso per stabilizzare i mercati obbligazionari dopo il mini-bilancio del governo, e i verbali potrebbero dare qualche indicazione sui rischi che corrono i fondi pensione e sulle implicazioni di un forte aumento dei tassi ipotecari.

Il Regno Unito pubblicherà i dati sull’occupazione di agosto nella giornata di martedì, mentre il giorno seguente sarà la volta dei dati sul PIL per il mese di agosto, insieme ai dati sulla produzione industriale e sulla bilancia commerciale.

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La debolezza dei dati economici potrebbe aumentare le pressioni sul governo affinché realizzi i piani di crescita a lungo termine.

Gli investitori scommettono sul fatto che la BoE aumenterà i tassi di interesse di un intero punto percentuale nella prossima riunione di novembre per far fronte a un tasso di inflazione che attualmente tocca il 10%. I tagli fiscali previsti dal nuovo governo dovrebbero alimentare l’inflazione.

  • Articolo realizzato con il contributo di Reuters

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