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Le cinque cose da seguire sui mercati questa settimana

Pubblicato 15.10.2023, 13:22
Aggiornato 15.10.2023, 12:46
© Reuters

Investing.com - Le tensioni geopolitiche restano in primo piano, mentre i dati sugli utili e sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti daranno un’idea della salute dei consumatori. Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell terrà degli interventi, mentre i dati economici della Cina e del Regno Unito saranno tenuti sotto stretta osservazione. Ecco gli eventi da seguire questa settimana.

1. La stagione degli utili avanza

La stagione degli utili del terzo trimestre entra nel vivo, con diverse importanti società statunitensi che presenteranno i risultati in una stagione che dovrebbe mostrare un miglioramento della crescita degli utili dopo un primo semestre poco entusiasmante.

Tesla (NASDAQ:TSLA) darà il via agli utili delle megacap dopo la chiusura di mercoledì. Le azioni delle società a mega capitalizzazione sono state il motore principale del rally dei mercati azionari di quest’anno.

Bank of America (NYSE:BAC) e Goldman Sachs (NYSE:GS) presenteranno entrambi un report prima dell’apertura di martedì, mentre diverse banche regionali presenteranno anch’esse un report nel corso della prossima settimana.

Venerdì JPMorgan Chase (NYSE:JPM), Wells Fargo (NYSE:WFC) e Citigroup (NYSE:C) hanno riportato utili trimestrali superiori alle stime degli analisti, grazie all’aumento dei tassi di interesse.

Altri grandi nomi includono il gigante del settore sanitario Johnson & Johnson (NYSE:JNJ), che presenterà un rapporto prima dell’apertura del mercato di martedì, il gigante dei prodotti di consumo Procter & Gamble (NYSE:PG) prima dell’apertura di mercoledì, Netflix (NASDAQ:NFLX) dopo la chiusura di mercoledì e Philip Morris (NYSE:PM) prima dell’apertura di giovedì.

2. Dati statunitensi e interventi dalla FED

Oltre agli utili, i dati sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti per il mese di settembre, attesi per martedì, daranno agli investitori un’idea della forza della spesa dei consumatori, che guida circa due terzi dell’economia.

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Gli economisti si aspettano che le vendite al dettaglio siano aumentate dello 0,2% il mese scorso. Una lettura più forte del previsto potrebbe far temere una ripresa dell’inflazione e rafforzare l’opinione che la Federal Reserve dovrà mantenere i tassi più alti più a lungo.

Gli osservatori del mercato seguiranno con attenzione le dichiarazioni del presidente della Fed Jerome Powell giovedì, quando parlerà all’Economic Club di New York.

Nel corso della settimana sono previsti interventi di diversi presidenti regionali della Fed, tra cui Patrick Harker, Thomas Barkin, Neel Kashkari, Loretta Mester e Lorie Logan. Anche i governatori della Fed Lisa Cook e Christopher Waller terranno dei discorsi.

3. Volatilità del petrolio

I prezzi del petrolio hanno registrato un’impennata di quasi il 6% venerdì, con il Brent che ha segnato il maggior guadagno settimanale da febbraio, in quanto gli investitori hanno valutato la possibilità che il conflitto in Medio Oriente si allarghi con l’inizio dei raid di Israele all’interno della Striscia di Gaza.

Il conflitto in Medio Oriente ha avuto un impatto minimo sulle forniture globali di petrolio e gas e Israele non è un grande produttore. Gli investitori e gli osservatori di mercato, tuttavia, stanno valutando come potrebbe aggravarsi e cosa potrebbe significare per le forniture dei Paesi vicini nella regione di maggior produzione di petrolio al mondo.

A spingere i prezzi al rialzo è stata anche la mossa degli Stati Uniti, giovedì, di imporre le prime sanzioni ai proprietari di petroliere che trasportano petrolio russo a prezzi superiori al tetto di 60 dollari al barile stabilito dal G7, un tentativo di chiudere le falle nel meccanismo progettato per punire Mosca per l’invasione dell’Ucraina.

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La Russia è il secondo produttore di petrolio al mondo e uno dei principali esportatori, e il controllo più severo degli Stati Uniti sulle sue spedizioni potrebbe ridurre l’offerta.

4. Dati dalla Cina

Gli osservatori del mercato guarderanno alla raffica di dati economici cinesi di mercoledì per capire se la ripresa disomogenea della seconda economia mondiale si sta stabilizzando, anche se rimangono dubbi sull’impatto della crisi del settore immobiliare del Paese e sull’entità degli ulteriori stimoli che Pechino potrebbe ancora dover presentare.

Gli economisti si aspettano che i dati sul prodotto interno lordo indichino un modesto aumento del 4,4% rispetto all’anno precedente, ancora al di sotto dell’obiettivo di crescita annuale di Pechino di circa il 5%.

Secondo alcune voci, il governo sta cercando di aumentare il deficit di bilancio per raggiungere l’obiettivo di crescita del 5% per quest’anno.

I report su produzione industriale, vendite al dettaglio e disoccupazione dovrebbero indicare lievi miglioramenti.

5. Dati britannici

Il Regno Unito pubblicherà l’ultimo report sull’occupazione martedì, seguito il giorno dopo dai dati sull’inflazione di settembre, che saranno gli ultimi in vista della riunione della Banca d’Inghilterra di novembre.

L’inflazione britannica è stata al di sopra delle aspettative e delle previsioni della BoE per la maggior parte dell’anno, prima di rallentare più del previsto in agosto, spiazzando i mercati. Tuttavia, è ancora ben al di sopra dell’obiettivo del 2% fissato dalla BoE.

Nel frattempo, l’ultimo report sull’occupazione ha indicato che il mercato del lavoro britannico sta iniziando a raffreddarsi, ma la crescita dei salari rimane sostenuta.

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Il mese scorso la BoE ha votato per mantenere i tassi fermi per la prima volta in quasi due anni, sollevando la prospettiva che il picco dei tassi sia stato raggiunto, ma ha indicato che è pronta a intraprendere ulteriori azioni per contenere l’inflazione se necessario.

Articolo realizzato con il contributo di Reuters

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