Di Geoffrey Smith
Investing.com - Secondo gli analisti di Nomura, il crollo di tre banche statunitensi nel corso dell’ultima settimana potrebbe portare alla tanto attesa “svolta” della Federal Reserve già la prossima settimana.
In una nota ai clienti, la banca giapponese ha dichiarato che, mentre in precedenza si aspettava un aumento di 50 punti base, la Fed taglierà la fascia obiettivo dei fed funds di 25 punti base, portandola al 4,25%-4,50%, nel corso di una riunione di due giorni che si terrà martedì e mercoledì prossimi. Si prevede inoltre che la Fed sospenda la riduzione del suo bilancio vendendo nuovamente obbligazioni sul mercato.
Gli analisti sostengono che saranno necessarie ulteriori misure per scongiurare gli incombenti rischi per la stabilità finanziaria, dopo che gli annunci fatti nel fine settimana non sono riusciti a fermare le pesanti vendite di lunedì sui titoli bancari di secondo livello. Le azioni della First Republic Bank (NYSE:FRC) sono scese di oltre il 60%, nonostante diverse interruzioni delle contrattazioni, mentre una serie di altre banche, soprattutto quelle sulla West Coast che hanno una maggiore esposizione al settore tecnologico, sono scese tra il 20% e il 47%. Nomura ritiene che la banca centrale potrebbe annunciare una nuova linea di credito oltre al Bank Term Funding Program presentato nel fine settimana.
Il cambio di rotta di Nomura è il più drastico mai visto tra i principali broker. Nel fine settimana gli analisti di Goldman Sachs avevano dichiarato di non aspettarsi più un rialzo nella riunione della prossima settimana, ma avevano avvertito che la forza dell’inflazione in corso non avrebbe permesso di iniziare a tagliare i tassi di interesse. Gli analisti di Morgan Stanley vedono ancora possibile un rialzo di 50 punti base. I future sui tassi d’interesse a breve termine implicano attualmente una scelta tra nessuna variazione e un rialzo di 25 punti base.
Gli Stati Uniti pubblicheranno i dati sull’inflazione dei prezzi al consumo di febbraio alle 13:30 (ora italiana). L’IPC dovrebbe essere sceso al 6,0% dal 6,4% di gennaio, ma qualsiasi superamento sarà probabilmente accolto male, dato che il dato di gennaio è stato di per sé ben al di sopra delle previsioni e dato che il report sull’occupazione di febbraio di venerdì scorso mostrava ancora un mercato del lavoro in ottima salute.