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Dollaro al minimo di una settimana, aumento delle tensioni commerciali

Pubblicato 03.06.2019, 08:53
Aggiornato 03.06.2019, 08:53
© Reuters.

Investing.com - Il dollaro si attesta vicino al minimo di una settimana contro il paniere delle valute questo lunedì, con lo yen ed il franco svizzero (tradizionali valute rifugio) che guadagnano terreno nell’aumento delle tensioni commerciali globali.

Considerata la posizione combattiva del governo USA sul commercio, che si sta espandendo ben oltre la Cina, e la nazione asiatica che ha minacciato altre contromisure nel weekend, i mercati hanno cominciato a mettere in conto un brusco rallentamento della crescita globale. Questi timori vengono rispecchiati dal crollo dell’11% del prezzo del greggio da giovedì.

I funzionari di Stati Uniti e Messico si preparano per le trattative in programma nel corso della giornata, dopo che il Presidente USA Donald Trump ha promesso di imporre dazi su tutte le importazioni messicane mentre si intensifica lo scontro sulle migrazioni.

“Le notizie sul Messico sono piuttosto sconvolgenti. Nessuno si aspettava che si arrivasse allo stesso livello dello scontro con la Cina”, afferma Chris Weston, a capo delle ricerche forex a Melbourne per Pepperstone. “Il Messico è un grande partner commerciale degli Stati Uniti”, aggiunge.

Il dollaro scende dello 0,1% contro il franco svizzero a 0,9991 alle 02:47 ET (06:47 GMT) e si attesta a 108,35 contro lo yen, dopo aver raggiunto il minimo di quattro mesi di 108,08 nella notte.

Venerdì, la valuta nipponica ha registrato l’aumento giornaliero maggiore in oltre due anni, con un rimbalzo di poco più dell’1,2% nella seduta.

Lo yen viene considerato un asset rifugio nei periodi di trambusto geopolitico e finanziario, in quanto il Giappone è il più grande creditore al mondo.

Il peso messicano, colpito dall’inattesa minaccia di Trump di imporre dazi venerdì, ha recuperato una certa stabilità, attestandosi a 19,6373 contro il dollaro dopo il tonfo del 2,5% di venerdì.

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Un funzionario cinese senior nonché negoziatore commerciale ieri ha affermato che Washington non può usare le pressioni per forzare un accordo commerciale con la Cina ed ha denunciato quelle che definisce tattiche “coercitive” da parte degli Stati Uniti. Nel frattempo, i media di stato cinesi hanno riportato che le autorità stanno preparando un’indagine sulle attività di FedEx (NYSE:FDX) nella nazione.

“I mercati stanno cercando di mettersi al passo con le notizie negative relative ai rapporti commerciali per il momento”, spiega Kumiko Ishikawa, analista senior di Sony Financial Holdings. “Stanno seriamente cominciando a reagire alle prolungate tensioni commerciali in modalità di avversione al rischio”.

Il dollaro è sceso quando il rendimento dei Buoni del Tesoro USA a 10 anni ha raggiunto il minimo del 2,12% oggi, il minimo dal settembre 2017.

I bond governativi a 10 anni tedeschi sono scesi a -0,20%, il minimo storico, nei timori che la coalizione al governo possa saltare in seguito alle dimissioni di Andrea Nahles, a capo del partito Socialdemocratico, partner minore della coalizione.

Contro un paniere di sei valute, il dollaro non è lontano dal minimo di una settimana di 97,692, sebbene ancora in rialzo dell’1,5% sull’anno.

L’euro è pressoché invariato a 1,1163, il primo aumento in cinque sedute.

Il dollaro australiano si attesta a 0,6941 dopo aver raggiunto il massimo di tre settimane di 0,6959 nella notte, sulla scia di un’attività industriale cinese migliore del previsto a maggio.

Il rialzo dell’aussie è stato segnato malgrado l’articolo del New York Times che, citando delle fonti, ha affermato che Trump sarebbe stato sollecitato ad imporre dazi sulle importazioni cinesi, in risposta all’aumento delle esportazioni di alluminio negli Stati Uniti nel corso dello scorso anno.

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--Articolo realizzato con il contributo di Reuters

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