Di Peter Nurse
Investing.com - Il dollaro sale negli scambi europei di questo mercoledì mattina, la valuta rifugio viene richiesta sulla scia dell’aumento dei casi di coronavirus negli Stati Uniti che sta alimentando i dubbi sulla forza della ripresa economica.
Alle 3:05 ET (07:05 GMT), l’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,1% a 96,873.
Il cambio EUR/USD va su dello 0,2% a 1,1280, mentre la coppia USD/JPY è invariata a 107,52.
Si contano quasi 11,8 milioni di casi di COVID-19 in tutto il mondo all’8 luglio, in base ai dati della Johns Hopkins University e gli Stati Uniti registrano il numero più alto di casi e di vittime al mondo.
Numerosi funzionari della Federal Reserve ieri hanno espresso apprensione per l’impennata dei contagi, che potrebbe influire negativamente sull’economia proprio mentre alcuni programmi di stimolo stanno per scadere.
Il Presidente della Federal Reserve di Atlanta Raphael Bostic ha avvertito che l’aumento del numero di casi ha reso gli imprenditori “di nuovo nervosi” e che “vi è la sensazione che questa situazione possa andare avanti per più tempo di quanto abbiamo preventivato”.
Tuttavia, l’aumento dei casi non è un problema solo dell’America. Il cambio AUD/USD scende dello 0,2% a 0,6935, con il dollaro australiano che si indebolisce sulla scia della notizia che la seconda città più grande del paese, Melbourne, è stata rimessa in quarantena per ridurre l’epidemia.
Intanto, la coppia GBP/USD va su dello 0,2% a 1,2559 dopo che il Primo Ministro Boris Johnson ha reso noto che il Regno Unito continua a lavorare duramente per trovare un accordo sul commercio con l’UE. Il Cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak annuncerà i dettagli dell’ultimo pacchetto di stimolo fiscale nel corso della giornata.
La sterlina questa settimana è salita di circa lo 0,6% contro il dollaro e dello 0,4% contro l’euro, ma resta una delle valute del G7 più deboli, nei dubbi sulla possibilità che l’accordo commerciale venga stretto o meno entro la fine dell’anno.
Inoltre, si nutre scetticismo circa il fatto che la proposta di alcuni consiglieri di Donald Trump di sganciare il dollaro di Hong Kong possa concretizzarsi, in quanto una simile decisione sarebbe difficile da implementare e nel tentativo di punire la Cina si rischierebbe di danneggiare anche gli interessi statunitensi.