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Sterlina in calo, BoJ stabile; occhi puntati sulla Fed e i dialoghi commerciali in corso

Pubblicato 30.07.2019, 09:25
Aggiornato 30.07.2019, 12:22

Investing.com -- La sterlina britannica ha toccato il minimo di due anni questo martedì, le posizioni ferme del Regno Unito e dell'UE fanno aumentare la possibilità di un'uscita senza accordo il 31 ottobre.

Alle AM ET (0700 GMT), la sterlina è salita leggermente a 1,2141 contro il dollaro e 1,0902 contro l'euro, in calo rispettivamente dello 0,6% e dello 0,5% sulla giornata.

La sterlina ha perso il 2,2% contro il dollaro la scorsa settimana e il 3,8% il mese scorso, in quanto la prospettiva di una "hard Brexit" si è trasformata da una possibilità ad un' "ipotesi di lavoro" per il governo, secondo quanto affermato dal ministro britannico Michael Gove.

Il neo Primo Ministro Boris Johnson ha ribadito lunedì che non incontrerà i leader europei finché non verrà eliminata la clausola della "frontiera irlandese" dall'accordo di uscita negoziato dalla Premier Theresa May. Dall'UE continuano a rispondere che l'accordo -respinto tre volte dal Parlamento britannico - non sarà rinegoziato.

Nel frattempo, la Banca del Giappone ha lasciato invariato il tasso di riferimento overnight a -0,1%, come previsto, ma ha rivisto al ribasso le previsioni sull’inflazione ed ha ribadito che "non esiterà ad adottare ulteriori misure di allentamento se ci dovesse essere la possibilità che venga meno lo slancio verso il raggiungimento dell'obiettivo della stabilità di prezzo ".

Lo yen si è rafforzato lievemente a 108,69 contro il dollaro dopo la notizia.

I dati precedenti hanno fornito ulteriori prove del rallentamento globale del settore manifatturiero, con la produzione industriale nipponica scesa del 3,6%, più del previsto, a giugno.

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La giornata europea si apre con i dati deludenti dalla Francia, dove la crescita del prodotto interno lordo è rallentata allo 0,2% nel secondo trimestre per via dei consumi più lenti da parte delle famiglie. Gli economisti si aspettavano che restasse stabile allo 0,3%.

Il dollaro stesso rimane invariato, con i trader in attesa di notizie dal primo giorno del nuovo round di trattative commerciali tra Stati Uniti e Cina e, ovviamente, per l’inizio dei due giorni di vertice sulla politica monetaria della Federal Reserve al via nel corso della giornata.

L’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di valute, ha segnato un nuovo massimo di due mesi di 97,958 prima di scendere a 97,905 alle 3 ET.

Alle AM ET (0700 GMT), la sterlina è salita leggermente a 1,2141 contro il dollaro e 1,0902 contro l'euro, in calo rispettivamente dello 0,6% e dello 0,5% sulla giornata.

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