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Yen vicino al minimo 9 mesi, l’euro sta sulla difensiva

Pubblicato 20.02.2020, 09:36
Aggiornato 20.02.2020, 09:37
© Reuters.

Di Noreen Burke

Investing.com – Lo yen, tradizionale valuta rifugio, è vicino al minimo di nove mesi contro il dollaro questo giovedì: la propensione al rischio è stata sostenuta dalle aspettative che la Cina continuerà a pendere le misure necessarie per contrastare l’impatto economico del coronavirus.

Alle 3:07 ET (8:07 GMT), il dollaro era scambiato a 111,69 contro la valuta nipponica, non lontano dal massimo dal maggio 2019. Lo yen è sceso dell’1,3% mercoledì, segnando il maggiore calo percentuale da agosto.

Il numero dei nuovi casi di coronavirus è sceso per il secondo giorno consecutivo in Cina.

La banca centrale cinese ha abbassato il tasso di interesse di riferimento questo giovedì, nell’ambito degli interventi volti a limitare l’impatto del virus sulla seconda economia mondiale.

Lo yuan cinese è in leggero calo contro il dollaro dopo il taglio dei tassi.

La Cina ha riportato un forte calo dei contagi questo giovedì, in parte a causa del nuovo sistema di conteggi, ma i dati hanno supportato la propensione al rischio.

L’euro è scambiato a 1,0788, vicino al minimo dall’aprile 2017. Sulla moneta unica pesano i dati economici piuttosto deboli che hanno alimentato la speculazione su una politica monetaria invariata ancora per molto tempo.

La BCE pubblicherà i verbali del vertice di gennaio nel coso della giornata.

Intanto, i verbali dell’ultimo vertice della Federal Reserve hanno mostrato il cauto ottimismo dei policymaker che intendono lasciare i tassi invariati quest’anno.

L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile a 99,69.

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Il dollaro USA è salito contro dollaro australiano e neozelandese, in quanto entrambe le valute oceaniche sono fortemente esposte all’economia cinese.

La sterlina è in calo a 1,2898 in attesa dei dati sulle vendite al dettaglio britanniche.

-- Articolo realizzato con il contributo di Reuters

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