ROMA (Reuters) - Il presidente dell'Inps Tito Boeri non esclude dimissioni anticipate dal suo incarico in scadenza il prossimo anno se l'istanza provenisse dalle opportune sedi istituzionali, ma respinge le "minacce" da parte di chi dovrebbe tutelare la sua sicurezza e le richieste "online" di dimissioni.
Lo ha detto oggi lo stesso Boeri nel corso della sua audizione sul Dl Dignità di fronte alle commissioni Finanze e Lavoro della Camera, che arriva dopo le polemiche dell'ultima settimana tra l'istituto di previdenza e il governo riguardo i numeri della relazione tecnica elaborata su stime Inps. Il ministro dell'Interno e vice premier Matteo Salvini aveva chiesto a Boeri di dimettersi.
"Se nelle sedi istituzionali opportune mi venisse chiesto di lasciare mio incarico anticipatamente perché ritenuto inadeguato ne trarrei immediatamente le conseguenze", ha spiegato Boeri ai deputati. Poi ha aggiunto: "Ciò che non posso tollerare sono richieste dimissioni online e le minacce da chi dovrebbe garantire la mia sicurezza".
Nella relazione presentata di fronte alle commissioni, Boeri ha difeso le stime elaborate dall'Inps, sottolineando come si basino su dati provenienti in gran parte "dal ministero del Lavoro" e che la stima sugli 8.000 posti persi l'anno per effetto del decreto "può addirittura apparire ottimistica".
"Affermare che le relazioni tecniche esprimono un giudizio politico significa perdere sempre più il contatto con la crosta terrestre", ha concluso Boeri.