ROMA (Reuters) - Secondo i dati definitivi di Istat, che confermano quelli preliminari, a novembre l'indice Nic dei prezzi al consumo ha registrato una variazione di -0,2% su mese e di +0,9% su anno.
A ottobre l'indice era sceso dello 0,2% congiunturale e salito dell'1% tendenziale.
L'istituto di statistica ha confermato l'indice armonizzato Ipca a -0,2% su mese e a +1,1% su anno a novembre.
"L'ulteriore lieve frenata dell'inflazione (per il terzo mese consecutivo) si deve per lo più al rallentamento, dal lato dei beni, della crescita dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+3,2% da +3,8% di ottobre) e, dal lato dei servizi, dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,9% da +1,4%), attenuato in parte dall’accelerazione dei prezzi degli Energetici non regolamentati (+5,0% da +4,3% del mese precedente)", si legge nel comunicato di Istat.
L'"inflazione di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi, scende a +0,4% in novembre da +0,5% di ottobre, quella al netto dei soli Beni energetici si attesta a +0,6% (da +0,7%).
L'inflazione acquisita per il 2017 è pari a +1,2% per l'indice generale e +0,6% per la componente di fondo.