NEW YORK (Reuters) - La seduta odierna continua a svilupparsi sul tema della cautela del dollaro, sceso dai massimi da un anno toccati ieri in scia agli ultimi commenti del presidente Usa Trump sull'eccessiva forza della valuta.
** Ieri sera, in un'intervista alla Cnbc, Trump ha criticato la linea di politica monetaria della Fed, dicendosi preoccupato degli effetti dei rialzi dei tassi e del dollaro forte sull'economia e sulla competitività delle aziende americane.
** Lo yuan sta "cadendo come un sasso" ha detto Trump, spiegando che il dollaro forte mette gli Stati Uniti in una posizione di "svantaggio".
** Il 'dollar index', che mette in relazione il biglietto verde al paniere delle principali divise internazionali, scambia nel primo pomeriggio in area 95,05, dopo essere salito ieri al picco di 95,62.
** L'euro/dollaro si conferma a sua volta vicino al massimo intraday di 1,1673, oltre una figura sopra il minimo da quasi tre settimane registrato ieri a 1,5750. In flessione il dollaro/yen, scivolato a 112,22 dopo aver toccato ieri un massimo da 6 mesi a 113,18.
** Il biglietto verde è comunque indirizzato a chiudere la seconda settimana consecutiva in apprezzamento; negli ultimi tre mesi il saldo è positivo per la valuta Usa è del 5%, grazie alle attese di una prosecuzione del ciclo restrittivo sui tassi da parte della Fed.
** "Non pensiamo che il rally del dollaro sia a rischio, in quanto la fase economica è ancora piuttosto forte, sebbene i commenti di Trump abbiano dato un impulso alle prese di profitto", commenta lo strategist di Credit Agricole (PA:CAGR) Manuel Oliveri.
** Lo yuan scambia in prossimità dei minimi da oltre un anno sul dollaro registrati in mattinata; la banca centrale cinese ha fissato il punto centrale di oscillazione del cambio 'onshore' in ribasso per la settimana seduta consecutiva, spingendo il cambio 'offshore' dollaro/yuan a salire fino a 6,8358, il livello più alto dal 27 giugno 2017.