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Obbligazioni: 5 motivi per investire in corporate bond europei

Pubblicato 27.11.2023, 12:21

Investing.com -- Sono cinque le ragioni per cui puntare sul mercato europeo delle obbligazioni societarie investment grade secondo T. Rowe Price. La società d’investimenti americana vede opportunità anche in un contesto di generale rallentamento economico. Ma in questo caso, sottolinea, “la selezione dei titoli è cruciale”.

  1. I rendimenti rimangono interessanti

Il primo motivo per Howard Woodward, credit analyst di T. Rowe Price, è che “il mercato europeo delle obbligazioni societarie investment grade continua a offrire agli investitori un'interessante opportunità di generazione di reddito, in particolare per coloro che investono con un orizzonte di lungo termine. In effetti – spiega -, il rendimento medio offerto da questa asset class è del 4,4%, il livello più alto da gennaio 2012. Si tratta di un valore competitivo non solo in termini assoluti, ma anche in termini relativi, in quanto offre un rendimento superiore a quello dei titoli di Stato”.

  1. Il quadro tecnico è positivo

In secondo luogo, l’analista è convinto che i fattori tecnici possano offrire una spinta positiva alle obbligazioni societarie investment grade in euro. “L'asset class ha registrato un ritorno di flussi, una tendenza che ci aspettiamo continui visto l'elevato rendimento complessivo a disposizione degli investitori”, precisa Woodward. “Prevediamo volumi di emissione contenuti perché il fabbisogno di finanziamento delle società investment grade è attualmente ridotto, dato che le operazioni di fusione e acquisizione sono ai minimi da un decennio. Inoltre, i livelli di liquidità delle imprese sono elevati, il che riduce la necessità per le aziende di andare sul mercato primario per finanziarsi. Nel complesso, riteniamo che il forte aumento dei tassi sia positivo per le obbligazioni societarie: il probabile impatto positivo sulla domanda dovrebbe infatti bilanciare i rischi legati al potenziale aumento dei costi di finanziamento e all'inasprimento della politica monetaria”.

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  1. I fondamentali favorevoli si stanno indebolendo leggermente, ma si parte da una base forte

Anche se la recessione economica sta iniziando a pesare sui margini di profitto delle imprese, portando a un leggero deterioramento dei fondamentali delle aziende, secondo l’esperto “la maggior parte delle società sta entrando in questo rallentamento da una posizione di forza”. Nel complesso, analizza Woodward, “le società con rating investment grade sono sostenute da solidi fondamentali: i livelli di leva finanziaria sono bassi e gli indici di copertura degli interessi sono ancora ampiamente superiori alle medie storiche. Questo è di supporto e offre alle società un cuscinetto maggiore per affrontare questo periodo di crescita economica debole”.

  1. La Banca Centrale Europea ha probabilmente terminato il ciclo di rialzi

Inoltre, la probabile fine del ciclo di inasprimento della Bce dovrebbe confortare i mercati, contribuendo ad attenuare la volatilità dei tassi d'interesse. Lo stop Bce ai rialzi dei tassi, secondo T. Rowe Price ha avviato la prossima fase del ciclo di politica monetaria data la debolezza dell'economia, mentre si avvicina un taglio al costo del denaro “a un certo punto nel 2024”. Questo, osserva Woodward, “potrebbe potenzialmente portare a guadagni per le obbligazioni societarie europee investment grade. Tuttavia, siamo consapevoli che è in corso il programma di quantitative tightening della Bce e non escludiamo che questo possa generare volatilità, soprattutto se il processo venisse accelerato”.

  1. Anche il rallentamento economico porta opportunità, a patto di saper scegliere

Infine, anche in un contesto in cui la crescita si sta indebolendo l’analista vede opportunità d’investimento. Ma in questo contesto, “un'attenta selezione dei titoli e l'allocazione settoriale, sulla base di un'approfondita ricerca fondamentale”, diventano fattori vitali. “Al momento – rivela - siamo cauti sulle prospettive dell'immobiliare, un settore vulnerabile all'aumento dei costi di finanziamento e in cui riteniamo vi sia un maggiore rischio di trovare società "fallen angel". I fondamentali sono deboli, in particolare nel sotto-settore degli uffici, a causa delle condizioni di credito più rigide e delle limitate opportunità di riduzione della leva finanziaria”.

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Al contrario, l’esperto scommette sul settore finanziario europeo, “sostenuto da valutazioni interessanti e da fondamentali ampiamente resilienti”. In particolare, il credit analyst punta sulle banche islandesi, “grazie alle loro solide posizioni patrimoniali e di liquidità, e alcune banche spagnole, che beneficiano di forti margini di profitto”. Ma anche sulle banche dell'Europa centrale e orientale: “Molte di queste banche sono legate a istituzioni finanziarie dell'Europa occidentale, ma offrono uno spread interessante sia rispetto ai loro omologhi dei mercati sviluppati sia rispetto al debito sovrano dei Paesi in cui si trovano”. Tuttavia, non tutte le aree del settore finanziario sono interessanti. “Ad esempio, diffidiamo delle banche con esposizioni particolarmente elevate al settore immobiliare commerciale”, ammette Woodward.

“Nel complesso - conclude -, riteniamo che le emissioni societarie investment grade europee restino attraenti grazie a fattori tecnici positivi e ai rendimenti più elevati da oltre un decennio. Anche la probabile fine del ciclo di rialzi della Bce è di supporto, soprattutto se porterà a un'attenuazione della volatilità dei tassi d'interesse. Sebbene vi siano segnali di indebolimento dei fondamentali, si parte da una base solida che dovrebbe contribuire a fornire una certa protezione in caso di rallentamento della crescita dell'Eurozona”.

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