Di Geoffrey Smith
Investing.com - Il più grande produttore di birra al mondo ha previsto un altro anno di solida crescita nonostante un rallentamento delle vendite alla fine del 2022.
Anheuser Busch InBev (EBR:ABI), proprietaria dei marchi di birra Budweiser e Stella Artois, ha dichiarato di aspettarsi un aumento degli utili prima degli interessi, delle imposte, del deprezzamento e dell’ammortamento compreso tra il 4% e l’8%, in linea con i suoi obiettivi a medio termine, grazie a quello che ha definito un “sano mix di effetti sui prezzi e sui volumi”.
Tuttavia, il 2023 inizia senza molto slancio: nel quarto trimestre i volumi di vendita sono scesi dello 0,6% rispetto all’anno precedente, il primo calo trimestrale dall’inizio della pandemia. I volumi di vendita sono stati particolarmente deboli in Nord America, con un calo dell’8,6% su base annua a causa dell’abbandono dei marchi premium da parte dei consumatori, e in Asia-Pacifico, dove sono scesi del 2,3%. I cali sono stati in parte compensati da aumenti in America Latina.
Gli aumenti dei prezzi hanno permesso all’azienda di registrare un incremento del 10,2% del fatturato, trasferendo ai clienti i forti aumenti dei costi dei fattori produttivi. Nonostante ciò, il fatturato è rimasto inferiore alle previsioni dell’11%.
L’ utile per azione sottostante è salito del 16% circa a 86 centesimi, superando ampiamente le previsioni di 78 centesimi.
La società ha più che raddoppiato il dividendo annuale, portandolo a 75 centesimi per azione, grazie al forte flusso di cassa che le ha permesso di ridurre il debito, lasciandone di più agli azionisti. Il debito lordo, che è stato un problema costante per la società dalla fusione con SAB Miller, è sceso di 8,9 miliardi di dollari a poco meno di 80 miliardi, mentre il debito netto è sceso a 3,51 volte l’utile prima degli interessi, delle tasse, del deprezzamento e dell’ammortamento a fine anno, da un dato di 3,96 alla fine del 2021. Nonostante ciò, la società prevede di pagare fino a 230 milioni di dollari a trimestre quest’anno a causa del livello più alto dei tassi di interesse.
AB InBev è riuscita a restare in attivo durante la pandemia, nonostante il brusco colpo alle vendite nei bar e nei ristoranti nel 2020. L’anno scorso l’azienda ha superato i volumi di vendita pre-pandemia del 5,8%, con un aumento del fatturato di circa il 10% rispetto al 2019.
Il titolo AB InBev ha reagito debolmente ai dati, scendendo del 4,0% ai minimi di due settimane all’apertura di Bruxelles, prima di stabilizzarsi.