MILANO (Reuters) - L'AD di Atlantia (MI:ATL), Giovanni Castellucci, non chiude la porta a un possibile ingresso di Cassa Depositi e Prestiti in Autostrade per l'Italia ma dice no alla nazionalizzazione della società a seguito del crollo del ponte Morandi a Genova.
"Non c'è alcun progetto né alcun contatto. Posso dire, tuttavia, che la cooperazione con fondi di investimento istituzionali anche di matrice pubblica e con obiettivi di lungo termine fa parte del nostro dna", dice Castellucci in un'intervista a Repubblica.
A seguito del crollo del ponte Morandi che ha causato 43 vittime è partita una procedura di contestazione da parte del governo che potrebbe portare alla revoca della concessione.
"Autostrade fa parte del patrimonio storico di Atlantia, di cui è l'asset più importante. Non ci sono allo stato altri scenari. E siamo fiduciosi di poter dimostrare la correttezza del nostro operato", spiega Castellucci.
E a proposito di una possibile nazionalizzazione dice: "Molti ne hanno parlato evidenziando l'incoerenza di un ritorno al passato, che sarebbe in totale controtendenza nel mondo occidentale. Mi limito a osservare che sono i contratti e la Costituzione a chiarire quali sono le condizioni per una eventuale nazionalizzazione".
Rispondendo a una domanda sull'ipotesi di sue dimissioni, Castellucci dice che la sua principale preoccupazione "è far uscire Genova e la società Autostrade dall'emergenza a fianco delle istituzioni locali, con cui c'è un dialogo costruttivo".
Il manager poi fa alcune precisazioni sul tasso di remunerazione del capitale investito, di oltre il 10% lordo. Questa cifra "si riferisce solo a investimenti richiesti dopo il 2008. È un rendimento applicato solo marginalmente e già rivisto per il prossimo quinquennio fortemente al ribasso".
Infine sulla ricostruzione e sul possibile intervento di Fincantieri (MI:FCT), Castellucci afferma che Autostrade va avanti con il suo progetto "ma ogni altro contributo qualificato è ben accetto e lo valuteremo con grande attenzione".