Di Alessandro Albano
Investing.com - Il costo del dollaro potrebbe aumentare già da marzo e i mercati, che ora prezzano sette aumenti dei tassi nel corso del 2022, si chiedono se l'economia sia in grado di assorbire un percorso che vedrà anche la riduzione del bilancio Fed nel secondo semestre.
Secondo il team di equity strategy di JPMorgan (NYSE:JPM), in un contesto monetario simile le azioni "tendono a rafforzarsi 3-4 mesi dopo il primo aumento e a raggiungere nuovi massimi storici entro 6-12 mesi".
"La correzione dovrebbe essere vista come tattica e non come un fondamentale cambio di direzione", scrivono gli analisti in una nota di ricerca, in quanto "l'inizio dell'inasprimento delle politiche è, nella stragrande maggioranza delle volte, una conferma che il ciclo economico a forza, piuttosto che un segnale di rallentamento".
Curva più flat?
Con il Tnote e il Bund ai massimi pluriennali, gli esperti della banca d'affari Usa spiegano che "storicamente" la curva dei rendimenti tende "ad appiattirsi quando la Fed è in mood aggressivo". Questa volta "il jolly è l'impatto del QT (quantitative tightening), che potrebbe funzionare contro il tipico appiattimento della curva durante l'inasprimento della Fed, poiché il QE ha appiattito i rendimenti nell'ultimo decennio e i premi a termine sono ancora completamente negativi".
Inoltre, la riduzione di liquidità non dovrebbe essere visto come un aspetto negativo, "almeno fino a quando le condizioni di finanziamento non inizieranno a essere decisamente restrittive". Uno dei segnali di pericolo, avvertono da JPM, è l'inversione della curva, ma "per il resto dell'anno non dovrebbe capitare" , e "l'impatto del QT potrebbe ritardarla ulteriormente".
Su quali settori puntare
Osservando i settori statunitensi, gli analisti sottolineano come le materie prime e le banche hanno "generalmente" avuto una buona performance intorno ai primi rialzi, mentre le banche europee "tendono a faticare", con i titoli value che "tendono a sovraperformare i growth prima e dopo i rialzi Fed".
La direzione del dollaro si è rivelata "fondamentale per tracciare l'andamento dei mercati emergenti rispetto a quelli sviluppati", con l'Europa che "tende a ottenere risultati migliori rispetto agli Stati Uniti". Concentrandosi sulle banche, per JPM la chiave della performance sta nella "direzione dei rendimenti obbligazionari", specialmente 2 e 10 anni favorendo così un aumento degli utili e il relativo rapporto P/E.
Tra le pick europee, JPM ha inserito Intesa (MI:ISP) e UniCredit SpA (MI:CRDI) (le uniche italiane nella lista), insieme a CaixaBank (MC:CABK) e Lloyds (LON:LLOY). Per gli industriali, le scelte di JPM cadono su Melrose Industries (LON:MRON), Rolls-Royce (LON:RR) e Airbus (PA:AIR), mentre guardando l'health care Merck & Company (NYSE:MRK) BAYER (MI:BAYG) e Smith & Nephew (LON:SN). Inoltre, per il comparto IT le migliori per JPM sono Dassault Systemes (PA:DAST) Nokia Oyj (HE:NOKIA) e ASML Holding (AS:ASML).