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Banche, rendimenti AT1 schizzano, mercato prezza rischio mancata call

Pubblicato 17.03.2023, 16:55
© Reuters. Il logo Unicredit sullo schermo di uno smartphone. REUTERS/Dado Ruvic/

MILANO (Reuters) - Le turbolenze nel settore bancario hanno fatto impennare i rendimenti delle obbligazioni più rischiose emesse dagli istituti di credito europei, incluse UniCredit (BIT:CRDI), Santander e Bbva, a riflesso del rischi odi mancato esercizio della prima opzione call.

Per rafforzare il capitale regolamentare e soddisfare i requisiti sulla capacità di assorbimento di eventuali perdite, le banche vendono strumenti ibridi che si collocano a metà tra debito e capitale proprio, noti come obbligazioni contingenti convertibili (CoCo).

Le obbligazioni CoCo si convertono automaticamente in azioni oppure, in caso di carenza patrimoniale, vengono svalutate.

Tra i CoCo bond ci sono gli Additional Tier 1 (AT1), obbligazioni di tipo "perpetuo" che partecipano al capitale AT1 delle banche. In base a un accordo non scritto sul mercato, gli investitori si aspettano che le obbligazioni AT1 vengano rimborsate alla prima data di opzione di acquisto.

Le difficoltà nel settore bancario, in seguito ai fallimenti delle banche negli Stati Uniti e ai problemi di Credit Suisse, hanno prosciugato la liquidità del mercato AT1, secondo quanto detto dai trader, facendo impennare i rendimenti delle obbligazioni con opzione di acquisto con scadenza più breve.

Il rendimento di un'obbligazione perpetua emessa da UniCredit con call a giugno e una cedola del 6,625% è salito sopra il 30% ieri ed è rimasto intorno a quel livello questa mattina, secondo i dati di Refinitiv.

Un'obbligazione AT1 con cedola del 5,25% emessa da Santander ha reso più del 17% nella seduta di oggi, analogamente a un'obbligazione AT1 di Bbva con cedola del 5,875%. Entrambe le obbligazioni hanno call option a settembre.

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Rendimenti così alti renderebbero proibitivo per gli istituti di credito attingere al mercato e sono un ulteriore segnale di stress in un settore che ha perso il 13% del valore di borsa da giovedì della scorsa settimana.

"Il balzo del rendimento dell'AT1 di UniCredit riflette il rischio che le obbligazioni non vengano richiamate. Sarebbe molto difficile per le banche presentarsi sul mercato ora ed emettere debito AT1", ha spiegato Joost Beaumont, responsabile della ricerca bancaria di Abn Amro.

"Il mercato ci sta dicendo che le turbolenze potrebbero permanere per diverso tempo e che i rischi di ritardo si fanno più elevati", ha aggiunto.

Secondo i trader, la prossimità della data di rimborso dell'obbligazione amplifica l'effetto sul rendimento, che a sua volta risente della mancanza di liquidità nel mercato.

Una fonte senior di un desk di origination ha affermato che il movimento del mercato non rispecchia preoccupazioni sulla salute delle banche, ma semplicemente la possibilità che per loro sia troppo svantaggioso - dati gli attuali prezzi di mercato e il cosiddetto 'reset spread' - rimborsare le obbligazioni.

Gli istituti di credito hanno bisogno di un'autorizzazione da parte dell'autorità di vigilanza per riscattare tali obbligazioni, perché in questo modo intaccano il loro capitale regolamentare.

Nel 2019 Banco Santander (BME:SAN) è stato il primo istituto di credito europeo a non rimborsare questo tipo di debito ibrido, quando ha scelto di non richiamare un'obbligazione AT1 da 1,5 miliardi di euro.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing di Valentina Za)

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