MILANO (Reuters) - Piazza Affari chiude in ribasso, con gli investitori che mantengono un atteggiamento attendista, ma alleggeriscono i portafogli con l'allargamento dello spread Btp-bund.
Il mercato obbligazionario è debole sui timori per la decisione di Fitch sul rating dell'Italia, attesa domani. L'attuale valutazione dell'agenzia sul debito sovrano dell'Italia è 'BBB' con outlook stabile.
** L'indice FTSE Mib e l'AllShare chiudono in calo dell'1,2% circa. Volumi per un controvalore pari a circa 1,8 miliardi di euro.
** L'indice FTSEurofirst 300 arretra dello 0,3%.
** Le banche, legate all'andamento dello spread, fanno peggio del settore in Europa: il paniere italiano scende dell'1,7%, da -0,99% dello Stoxx di settore. UNICREDIT (MI:CRDI) -1%, INTESA SANPAOLO (MI:ISP) -2,4%.
** TENARIS (MI:TENR) tra i peggiori del listino dopo che gli Usa hanno annunciato un alleggerimento dei dazi sulle importazioni di prodotti in acciaio e alluminio da alcuni paesi, tra cui la Corea del Sud.
** TELECOM ITALIA (MI:TLIT) (TIM) aggiorna nuovamente i minimi dell'anno su livelli che non vedeva dal 2013, segnando negli ultimi mesi una performance significativamente più debole dello Stoxx europeo di settore, sui timori dell'impatto del nuovo entrante low-cost Iliad e sulle incertezze sulla valutazione della rete.
** BREMBO sale di oltre il 2%, ma più come reazione ai recenti cali. Il titolo ha seguito il movimento del settore, ma il gruppo ha un profilo di business che lo rende poco sensibile alle vicende sui dazi e in qualche modo anche dall'andamento ciclico del settore.
** FIAT CHRYSLER (MI:FCHA) (FCA) debole dopo i recenti rialzi sull'accordo Usa-Messico sull'area Nafta che allontana i timori di una guerra commerciale nell'area.
** SOGEFI, in deciso rialzo sull'annuncio della chiusura di un contenzioso.
** ATLANTIA (MI:ATL) poco mossa. Il mercato é cauto sul titolo in attesa di sviluppi concreti sulla concessione, dopo aver scontato una parte significativa dello scenario negativo.
** ASTALDI è la peggiore del listino (-7,4%) dopo le indiscrezioni di stampa secondo le quali non c'è un'offerta vincolante per la concessione del ponte sul Bosforo, condizione per l'aumento di capitale da 300 milioni.
** PIERREL in netto rialzo dopo i risultati del primo semestre.