MILANO, 20 settembre (Reuters) - Piazza Affari chiude piatta una seduta di scadenze tecniche, cedendo tutto il rialzo accumulato negli ultimi minuti di contrattazioni. Un andamento in lieve controtendenza rispetto agli altri mercati europei.
Banche moderatamente positive, dopo i recenti rialzi. Il tono resta forte dopo le misure espansive. Mediobanca (MI:MDBI) è la migliore del paniere con un rialzo del 2,8% dopo le indiscrezioni secondo le quali Del Vecchio sarebbe pronto ad aumentare la sua partecipazione. "Al di là delle speculazione si tratta di una banca che ha un capital ratio di assoluto rispetto e quindi il rialzo è giustificato", osserva un trader.
Mediaset (MI:MS) chiude a 2,76 sotto il prezzo di recesso di 2,77 euro, all'indomani dell'accordo con Peninsula per acquisire i titoli in eventuale recesso, che mette in sicurezza il piano di riassetto delle attività italiane e spagnole nella holding olandese MFE. Il mercato resta però cauto sulla possibilità che l'operazione MFE porti nuovo valore prima che cominci a concretizzarsi l'idea del polo tv europeo. Domani è l'ultimo giorno per esercitare il recesso in Italia, e quindi i riflettori sono puntati su quello che farà Vivendi (PA:VIV) che ha il 28,8% del capitale del Biscione, mentre in Spagna gli azionisti che hanno votato contro l'operazione (18,4% del capitale) avranno altri 15 giorni per decidere. "A questo punto l'operazione si dà per certa, visto che le azioni oggetto di recesso hanno comunque un compratore", osserva un trader. Equita evidenzia, inoltre, che andrà verificato "quale sarà l'impatto sul P&L di MFE fra commissioni e sconto assicurato sul prezzo di recesso" nel caso di ingresso nel capitale di Peninsula.
Petroliferi deboli con Saipem (MI:SPMI) (-0,25%) e Tenaris (MI:TENR) (-0,25%). Corre, invece, Eni (MI:ENI) (0,96%).
Sale ancora Prysmian (MI:PRY) (+1,26%) dopo un paio di sedute negative sulle previsioni al ribasso del concorrente Corning per la divisione cavi per telecomunicazioni.
Leonardo (-1,34%) continua a essere debole, con i trader che citano un movimento di correzione e le dichiarazioni di Matteo Renzi su una fusione con Fincantieri (MI:FCT) che non sarebbe apprezzata dal mercato.
Giù anche Stm (PA:STM) (-2,31%) in controtendenza rispetto al settore tech europeo.
Ovs lascia sul terreno il 5,3% dopo il balzo di ieri in attesa dei risultati, diffusi a mercato chiuso.
Il broker Equita sottolinea che il fatturato del semestre, in calo del -2,4%, risulta sotto le attese per circa 10 milioni, confermando il persistere di uno scenario organico negativo a -4%. Infine, un trader spiega che il calo odierno potrebbe essere spiegato in parte dal fatto che lunedì il titolo entrerà nel segmento "mid cap" e "spesso succede che i titoli che entrano con un peso non eccessivo nell'indice superiore sono venduti per aggiustare i portafogli".