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BORSA MILANO chiude male, su minimi seduta, Fca cede 12,2%, giù banche, media

Pubblicato 07.02.2019, 19:16
© Reuters. Davanti alla sede di Borsa Italiana, a Milano
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MILANO (Reuters) - Piazza Affari archivia una seduta decisamente negativa, in una giornata in balia dei risultati societari, influenzata dalla pubblicazione delle stime riviste della Commissione europea sulla crescita dell'Italia. A questo si è aggiunto il taglio delle previsioni per l'economia della zona euro, che ha avuto un effetto deprimente su tutte le piazze europee.

Lo spread sul rendimento Btp-Bund è in decisa salita a 285 punti base. E sullo sfondo la disputa commerciale Usa-Cina.

"Si sono affievoliti i compratori dopo i risultati sotto le attese di alcune società, come Fca (MI:FCHA). Vediamo domani se sarà confermata la debolezza registrata sul mercato oggi", osserva un trader.

Anche i titoli bancari, a fine seduta, ripiegano, nonostante il sostegno dai risultati di Unicredit (MI:CRDI) e dalla buona valutazione di un primario broker italiano di Banco Bpm (MI:BAMI), a causa di un report di Moody's che valuta come fattore negativo per il merito di credito delle banche italiane l'ingresso dell'economia in recessione tecnica.

** L'indice FTSE Mib termina in ribasso del 2,59%, sui mimimi di seduta. Male anche l'ALLSHARE che perde il 2,11%. Il paneuropeo Ftseurofirst300 lascia sul terreno l'1,23%. Volumi per un controvalore di poco oltre 2 miliardi di euro.

** La maggiore zavorra dell'indice principale è FCA che crolla del 12,2% e si trascina anche la holding della famiglia Agnelli EXOR (MI:EXOR) (-4,7%) dopo i risultati del quarto trimestre. A pesare sul titolo la stima di Ebit 2019 debole, sotto le attese del mercato. il settore auto in Europa perde il 4,6%.

In controtrend CNH (MI:CNHI) che balza dell'1,21%% dopo risultati 2018 solidi e con una buona crescita del dividendo.

** Fra le banche, in luce BANCO BPM che termina in rialzo dello 0,84% dopo che era arrivata a toccare il +6% a seguito della valutazione di Mediobanca (MI:MDBI) Securities, che commenta positivamente il progresso nel processo di de-risking. UNICREDIT cede l'1,92% nonostante risultati migliori delle attese.. Giù anche INTESA SP (MI:ISP) che lascia sul terreno il 2,75%.

** Male i media venduti anche in tutta Europa. MEDIASET (MI:MS) cede il 4,7%, mentre RCS (MI:RCSM) perde il 5,66%.

** Male anche i petroliferi con in testa SAIPEN in calo del 6%.

** Soffre AMPLIFON (-4,1%) che sconta un downgrade di Kepler Cheuvreux a "hold" da "buy", con un conseguente taglio del target price a 17,7 euro da 18.

** Negativa ENEL (MI:ENEI) (-1%) nonostante i risultati in linea con la guidance. Il titolo rimane interessante per un trader che fa riferimento al bilancio solido e alla politica dei dividendi dell'azienda.

** Male LEONARDO (-3,4%), dopo che l'AD Alessandro Profumo ha detto che una potenziale unione tra i settori difesa di Leonardo e FINCANTIERI (-3,6%) "avrebbe senso". Un broker definisce la possibilità che Fincantieri (MI:FCT) dismetta il settore crociere "improbabile, considerate le chiare sinergie tra i due rami d'azienda".

© Reuters. Davanti alla sede di Borsa Italiana, a Milano

** Fuori dal listino principale, deboli SALINI (MI:SALI) (-0,5%) e ASTALDI (MI:AST) (-0,8), nuovamente oggetto di indiscrezioni su una potenziale acquisizione. Strappa RESTART (+17,1%)

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