MILANO (Reuters) - Seduta di gran spolvero a Piazza Affari, dopo il martedì nero, grazie anche al rimbalzo delle banche crollate ieri dopo la decisione a sorpresa da parte del governo di inserire la tassazione del 40% sugli extraprofitti delle banche.
Bene anche le borse europee, nonostante la cautela degli investitori dopo i dati cinesi che evidenziano come il gigante asiatico sia finito in deflazione e in attesa di quelli sull'inflazione Usa in agenda domani.
Intorno alle 11,30 l'indice Ftse Mib cresce del 2% e si riporta sopra quota 28.000 punti. Volumi pari a poco meno di un miliardo di euro.
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Banche in deciso rialzo oggi dopo il violento "selloff" di ieri. A smorzare le tensioni i chiarimenti nella tarda serata di ieri da parte del Mef che ha detto che la nuova tassa sui profitti delle banche non potrà superare lo 0,1% del totale dell'attivo degli istituti di credito. Secondo Jefferies l'impatto medio sul capitale delle banche si riduce a 30 punti base in termini di Cet1, dimezzato rispetto ai calcoli effettuati prima della precisazione del Mef di ieri sera.
La migliore è Finecobank (BIT:FBK) che sale del 5,7%, seguito da Mps (BIT:BMPS) (+4,7%), UniCredit (BIT:CRDI) (+4,6%), Banca Mediolanum (BIT:BMED) (+4%), Banco Bpm (BIT:BAMI) e Bper (BIT:EMII) in crescita del 3,9%. L'indice settoriale delle banche, che ieri ha lasciato sul terreno il 7,6%, oggi sale del 4,1%. Un trader parla di recupero di parte di quanto perso ieri, considerando che da quanto si è appreso finora la tassa dovrebbe impattare sugli utili degli istituti di credito in misura molto più contenuta rispetto alle attese.
Sul resto del mercato, bene Saipem (BIT:SPMI) in salita del 2% circa. Eni (BIT:ENI) guadagna il 2,6%% dopo che Hsbc ha alzato il prezzo obiettivo a 14,5 euro da 14,2 euro precedente. Denaro anche su Tim (BIT:TLIT) che cresce del 2,8%.
Raccolta Generali (BIT:GASI) in salita dell'1,6% in attesa dei risultati semestrali quest'oggi.
Oggi due debutti al segmento Egm di Borsa Italiana: E-Globe guadagna il 10,3% a 1,82 euro, mentre La Sia non riesce ancora ad aprire.
(Giancarlo Navach, editing Stefano Bernabei)