MILANO (Reuters) - Seduta di generale storno a Piazza Affari, in linea con l'andamento debole delle altre borse europee.
A pesare sui listini i dati di ieri su 'job openings' e occupati del settore privato (Adp) che si sono mostrati superiori alle attese, prestando ulteriormente il fianco all'inasprimento della Fed a cui si aggiunge l'intervento alla Camera di Jerome Powell che non si è discostato dai toni hawkish tenuti il giorno prima in Senato.
Intorno alle 12,40 l'indice milanese FTSE Mib arretra dello 0,95%. Volumi intorno agli 800 milioni di euro.
Tra i titoli in evidenza:
** Venduti i petroliferi, a seguito del calo del prezzo del greggio per il terzo giorno consecutivo, con in testa SAIPEM (BIT:SPMI) a -3,5%, seguita da ENI (BIT:ENI) a -0,75% nell'ambito di una rotazione settoriale da parte dei fondi, come rileva un trader.
** Ancora penalizzate le utility a causa della competizione con i rendimenti dei titoli di stato decennali intorno al 4,5%. TERNA (BIT:TRN) arretra dello 0,6%, ITALGAS (BIT:IG) dell'1,4%, mentre SNAM (BIT:SRG) cede lo 0,9%. Molto venduta ACEA in flessione del 6,5% dopo i risultati resi noti ieri che vedono un calo dell'utile netto 2022 dell'11% a causa del prelievo legato agli extraprofitti, ma il 2023 è visto in crescita. Secondo il daily di Equita, al mercato non è piaciuta la guidance sul leverage 2023 peggiore delle attese. "Dalla conference è emersa una guidance di leverage, che implica un debito in peggioramento di 600 milioni a circa 5 miliardi, principalmente per effetto working capital (circa 300 milioni) nell'area Energy sale (passaggio a contratti a prezzo variabile) e nella Water Distribution (maggior costo dell'energia con effetti tariffari rinviati agli anni seguenti)".
In netta contrazione anche HERA (BIT:HRA) (-2,1%) e ASCOPIAVE (-3,2%).
** Non riesce a risollevarsi FINCANTIERI (BIT:FCT), maglia nera della seduta di ieri, in contrazione del 5,2%, penalizzata dai risultati del quarto trimestre e dalla guidance sul 2023, inferiori al consensus degli analisti.
** Debole STM (EPA:STM) che cede lo 0,65% a seguito, secondo un trader, del downgrade di un broker.
** In netto calo DIASORIN (BIT:DIAS) (-3,3%), che subisce la revisione al ribasso della raccomandazione sul titolo da parte di Exane Bnp Paribas (EPA:BNPP) in un contesto in cui, comunque, la società di diagnostica risente del deciso calo dei ricavi legati ai tamponi Covid.
** Infine, trascurati i bancari, con le big INTESA SP (BIT:ISP) e UNICREDIT (BIT:CRDI) in calo compreso fra -1,1% e 0,8%. Pesante FINECOBANK (BIT:FBK) in ribasso del 3,9%.
(Giancarlo Navach, editing Stefano Bernabei)