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Dopo anno turbolento, zona euro è scelta migliore per mercati obbligazionari globali

Pubblicato 19.12.2023, 12:58
Aggiornato 19.12.2023, 13:00
© Reuters. Foto illustrativa che mostra banconote di euro, 17 luglio 2022. REUTERS/Dado Ruvic/Illustration/file photo

di Yoruk Bahceli

ROMA (Reuters) - Per gli investitori che in un anno turbolento hanno accolto l'appello "le obbligazioni sono tornate", il debito della zona euro è stato il migliore performer, e un'economia che arranca e con i cordoni della borsa più stretti significa che la sua attrattività continuerà nel 2024.

Il mercato obbligazionario della zona euro, che vale circa 10 miliardi di dollari, è destinato a rendere il 6,5% quest'anno, guidando un rimbalzo a causa dell'inflazione, dopo due anni di rendimenti dei titoli di stato negativi a livello mondiale.

Il mercato ha nettamente superato i Treasury statunitensi, saliti del 3,5% quest'anno, e i gilt britannici, in rialzo del 2,4%, secondo gli indici Ice BofA.

I bond italiani, al centro delle preoccupazioni per l'impatto dei rialzi record dei tassi d'interesse, hanno registrato un rendimento di quasi il 9%.

Per alcuni, questo è solo l'inizio.

"Ora la maggior parte delle nostre maggiori prospettive rialziste sulle obbligazioni passa per l'Europa, perché è lì che il quadro di crescita è davvero così debole", ha detto Mike Riddell, senior portfolio manager di Allianz (ETR:ALVG) Global Investors, che ha abbandonato gli Stati Uniti e il Canada per passare all'Europa.

L'inflazione nella zona euro sta diminuendo rapidamente e si profila una recessione a fine anno. Secondo i sondaggi Reuters, il blocco dovrebbe crescere solo dello 0,6% l'anno prossimo, un tasso dimezzato rispetto a quello degli Stati Uniti, il che rafforza l'interesse per le obbligazioni tedesche, bene rifugio.

Un colpo da 60 miliardi di euro al bilancio tedesco inferto dalla Corte costituzionale potrebbe ridurre la crescita del prossimo anno fino allo 0,5%, mentre Berlino taglia la spesa per tornare a un "freno al debito" che limiti i nuovi prestiti.

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La decisione della Bce di giovedì scorso di eliminare gradualmente i reinvestimenti di obbligazioni nell'ambito del programma di acquisto per l’emergenza pandemica (Pepp) entro la fine del 2024, anziché interromperli prima, ha rafforzato il sentimento rialzista.

Questo piano "è più graduale del previsto e dovrebbe essere gestibile, anche perché la Bce manterrà la possibilità di utilizzare i reinvestimenti in modo flessibile per tutto il prossimo anno", ha detto Frederik Ducrozet, responsabile della ricerca macroeconomica di Pictet Wealth Management.

Questi reinvestimenti sostengono Paesi come l'Italia, fortemente indebitata, in quanto la Bce sceglie quali obbligazioni acquistare. L'elevato deficit ha sollevato dubbi sull'ammissibilità dell'Italia al programma di acquisto di obbligazioni della Bce, la cui importanza aumenterà con la fine del Pepp.

COSA TENERE D'OCCHIO

Ma ci sono dei rischi.

In primo luogo, l'elevata volatilità. I guadagni di fine anno seguono alcune ampie oscillazioni dei prezzi, con le obbligazioni colpite duramente a febbraio e a settembre.

L'Associazione per i mercati finanziari in Europa ha detto ieri che i tre trimestri più importanti per il volume giornaliero di scambi obbligazionari in Europa dal 2014 sono avvenuti tutti quest'anno.

I responsabili delle agenzie del debito affermano che gli hedge fund stanno aiutando a riempire il vuoto lasciato dalla Bce.

Inoltre, il rally di fine anno ha portato i rendimenti delle obbligazioni tedesche, che si muovono inversamente ai prezzi, a scendere ai livelli che alcune banche avevano previsto per la fine del 2024, per cui ulteriori cali potrebbero essere limitati.

E l'Italia potrebbe perdere il proprio splendore, soprattutto se le nuove regole dell'Ue riportassero i suoi conti pubblici sotto i riflettori. Kal El-Wahab, responsabile del trading sui tassi EMEA di BofA, prevede che la sovraperformance della zona euro si concentri sulla Germania, mentre un alto fabbisogno di finanziamenti potrebbe pesare sull'Italia.

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Barclays (LON:BARC) avverte che anche qualsiasi segnale di calo della domanda da parte dei retailer, fondamentale per ridurre i finanziamenti dell'Italia quest'anno, potrebbe pesare sul debito.

(Tradotto da Camilla Borri, editing Stefano Bernabei)

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Di solito é proprio quando si prospetta un cammino in ascesa che inizia la discesa, eravate tutti muti quando il rendimento ha toccato il 5% 🤣
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