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Ftse Mib resiste al calo dell’industria grazie alle banche

Pubblicato 10.06.2019, 14:52
© Reuters.  Ftse Mib resiste al calo dell’industria grazie alle banche
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Investing.com - Prosegue la seduta in verde a Piazza Affari dove il Ftse Mib guadagna lo 0,39%, in compagnia degli altri indici europei. Chiusa Francoforte, viaggiano in positivo l’Ibex 35, il Ftse 100 e il Cac 40, aiutate dalla decisione di Trump di non introdurre l’aumento delle tariffe delle merci importate dal Messico.

La mattinata aveva visto un calo del principale indice di Piazza Affari dopo la diffusione dei dati sull’industria in Italia. Su base mensile, la produzione industriale è scesa dello 0,7%, dato peggiore del precedente e inferiore alle previsioni degli analisti.

Il dato potrebbe far presagire un calo del Pil nel secondo trimestre, secondo quanto indica il Centro Studi Promotor, confermando le attese di una stagnazione dell’economia italiana.

"Come è noto, dopo un calo dello 0,1% nel terzo trimestre 2018 e un altro calo dello 0,1% nel quarto trimestre sempre del 2018, che avevano fatto temere l'avvio di una nuova recessione, il pil nel primo trimestre 2019 ha fatto registrare una crescita dello 0,1% compatibile con uno scenario di stagnazione, che verrebbe confermato con un nuovo calo del pil nel secondo trimestre 2019", ha osservato il Csp.

Tra i settori più colpiti c’è quello automobilistico, il cui calo “rispetto all'aprile 2018 è addirittura del 17,1%”, sottolinea il Csp. Il dato, “pone con grande evidenza il problema di modificare il sistema in vigore di incentivazione all'acquisto di veicoli a basso impatto per renderlo effettivamente incisivo anche per l'economia del settore dei trasporti e quindi per l'economia italiana in generale", concludono dal Centro Studi Promotor.

Tra i settori in crescita troviamo quello alimentare, delle bevande e del tabacco (+4,9%) e il comparto dell’energia elettrica, gas, vapore e aria (+5,9%). Tutti gli altri settori sono in calo, tra cui il tessile e abbigliamento (-8,2%), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-7,4%)-

A Milano, intanto, sono in grande spolvero le banche, sostenute dal calo dello spread (263 punti), con il FTSE Italia All Share Banks a +1,2%.

Guadagnano oltre il 2% Banca Piccolo Credito Valtellinese (MI:PCVI), Bper Banca (MI:EMII), Ubi Banca (MI:UBI), Banco Bpm (MI:BAMI) e Unicredit (MI:CRDI). Un punto percentuale di guadagno per Mediobanca (MI:MDBI), Banca Generali (MI:GASI) e Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS). Negative, invece, Banca Popolare di Sondrio (MI:BPSI), Banca Mediolanum (MI:BMED) e FinecoBank (MI:FBK).

Tra le blue chips, Tenaris (MI:TENR) resta in testa con un +3%, seguita dal +2% di Buzzi (MI:BZU) e Fiat (MI:FCHA), quest’ultima ancora al centro dell’attenzione per la ricerca di un partner dopo il ‘no’ di Renault (PA:RENA).

Negativa la Juventus (MI:JUVE), nel giorno che potrebbe ufficializzare l’arrivo del nuovo allenatore, Maurizio Sarri, che oggi dovrebbe liberarsi dal Chelsea.

Fuori dai principali titoli di Piazza Affari, continua la corsa Mediaset (MI:MS), dopo l'annuncio della creazione di un polo tecnologico europeo attraverso la fusione con la controllata Mediaset España.

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