Durante la 2024 GPU Technology Conference organizzata da Nvidia, l'azienda ha presentato il suo ultimo chip di intelligenza artificiale e la piattaforma Blackwell. Inoltre, Nvidia ha evidenziato le ampie applicazioni dell'intelligenza artificiale in campi quali lo sviluppo farmaceutico, le apparecchiature mediche e la sanità di consumo.
Nvidia ha presentato nuovi strumenti software progettati per aumentare l'uso dell'intelligenza artificiale generativa, in particolare nel settore biofarmaceutico, tra i medici e le strutture sanitarie, semplificando l'usabilità della tecnologia.
Un nuovo importante prodotto, Nvidia Inference Microservices (NIM), mira a supportare la distribuzione di modelli di intelligenza artificiale precostituiti e ottimizzati in loco, aumentando così la capacità delle organizzazioni di gestire in modo più efficace i propri programmi e le informazioni riservate.
Il produttore di semiconduttori ha riconosciuto Amgen e Recursion Pharmaceuticals come utenti dei suoi microservizi e ha menzionato i suoi sforzi di cooperazione con Johnson & Johnson MedTech e Novo Nordisk, tra gli altri.
"In base alle nostre ricerche e alle conversazioni con i principali opinion leader, l'incorporazione dell'intelligenza artificiale nei processi attuali rappresenta un ostacolo importante a causa di problemi quali sistemi isolati, problemi di privacy dei dati, conoscenze insufficienti e risorse informatiche obsolete o inadeguate", hanno dichiarato gli analisti finanziari.
"Riconosciamo inoltre il continuo interesse di Nvidia per il settore sanitario come mercato primario e stiamo osservando le iniziative e le osservazioni di Amazon, Microsoft e Google", hanno proseguito.
Tra i prodotti legati alla salute discussi c'è Nvidia Clara, l'applicazione sanitaria dell'azienda, che include l'uso di sensori intelligenti, l'imaging alimentato dall'intelligenza artificiale e l'analisi genomica.
Inoltre, il leader tecnologico ha creato strumenti come BioNeMo e Parabricks per migliorare la biologia computazionale.
La fase successiva prevede l'integrazione di questi strumenti in microservizi per facilitarne la distribuzione, fornendo interfacce di programmazione delle applicazioni uniformi "per operare su diverse piattaforme cloud, data center e workstation".
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