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I titoli europei sono in calo; pesano le banche italiane e i dati sul commercio cinese

Pubblicato 08.08.2023, 10:12
© Reuters
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Investing.com - I mercati azionari europei sono scesi martedì, mentre gli investitori hanno digerito gli ultimi numeri sull'inflazione tedesca, la debolezza delle banche italiane e i deludenti dati sul commercio cinese.

Alle 03:50 ET (07:50 GMT), il DAX index in Germania è sceso dello 0,2%, il CAC 40 in Francia è sceso e il FTSE 100 nel Regno Unito è sceso dello 0,1%.

L'inflazione annuale tedesca rallenta a luglio

La Germania ha dato il via ai principali comunicati sull'inflazione di tutto il mondo, con i dati pubblicati martedì scorso che mostrano che prezzi al consumo nella più grande economia europea è aumentato dello 0,3% sul mese di luglio, eguagliando il dato di giugno.

Il cifra annuale è sceso al 6,2% dal 6,4% del mese precedente, indicando che i prezzi stanno scendendo nell'economia più importante dell'eurozona, cosa che potrebbe convincere il Banca Centrale Europea a sospendere il suo prolungato ciclo di inasprimento nella prossima riunione politica di settembre.

Questa pubblicazione è un preludio agli attesissimi dati sull'inflazione di Cina nella notte e di Stati Uniti giovedì, che probabilmente daranno il tono al resto della settimana.

I dati sul commercio cinese deludono

Le azioni globali sono state sostenute dalle crescenti aspettative di un atterraggio morbido dell'economia statunitense quest'anno, evitando la recessione, grazie al fatto che la Federal Reserve terminerà i suoi aggressivi rialzi tasso di interesse prima di quanto si temesse.

Ulteriori segnali di un rallentamento dell'inflazione statunitense rafforzerebbero questa convinzione, così come i commenti del presidente della Fed di Philadelphia Harker e del presidente della Fed di Richmond Barkin martedì prossimo.

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D'altro canto, l'economia cinese, la seconda più grande al mondo, è in difficoltà, e i deboli numeri del commercio pubblicati martedì scorso ne sono l'ultima dimostrazione.

In Cina, importazioni è sceso del 12,4% a luglio su base annua, un calo più grave del 5% previsto, mentre esportazioni ha subito una contrazione del 14,5%, più forte del 12,5% previsto e del 12,4% del mese precedente.

Intesa SanpaoloUniCredit (LON:0RLS) crolla per le tasse aggiuntive

In Europa, i titoli di banche italiane come Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) e UniCredit (BIT:CRDI) sono scesi di oltre il 6% dopo che il governo del Paese ha annunciato una nuova tassa del 40% sugli "extra-profitti" delle banche per quest'anno.

Il settore sarà al centro dell'attenzione anche negli Stati Uniti nel corso della sessione, dopo che l'agenzia di credito Moody's ha declassato il rating di 10 istituti di credito statunitensi di piccole e medie dimensioni.

Altrove, il titolo Bayer (ETR:BAYGN) è sceso dello 0,4% dopo che l'azienda tedesca produttrice di farmaci e pesticidi ha confermato che il taglio del mese scorso all'obiettivo di utili per l'intero anno è stato determinato principalmente da un peggioramento delle prospettive per le sue divisioni Crop Science e Pharma.

Il titolo Glencore (LON:GLEN) è sceso di oltre il 3% dopo che il minatore globale ha dichiarato che i suoi utili si sono dimezzati nel primo semestre.

Il greggio arretra dopo i deboli dati cinesi

I prezzi del petrolio sono scesi martedì, appesantiti dai deboli dati sul commercio cinese prima degli ultimi dati sulle scorte statunitensi.

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Le importazioni di petrolio in Cina, il più grande importatore di petrolio al mondo e il secondo consumatore, a luglio sono diminuite del 18,8% rispetto alle importazioni di giugno, anche se sono aumentate del 17% rispetto alla base bassa di un anno fa.

Il sito Istituto americano del petrolio, un organismo del settore, dovrebbe pubblicare le stime sulle scorte di U.S. crude nel corso della sessione, e si prevede che mostri un ulteriore calo dopo la pesante caduta della scorsa settimana.

Alle 03:50 ET, i futures di U.S. crude erano in calo dello 0,8% a 81,29 dollari al barile, mentre il contratto Brent è sceso dello 0,8% a 84,67 dollari.

Inoltre, gold futures è sceso dello 0,2% a 1.965,55 dollari/oz, mentre EUR/USD ha registrato un calo dello 0,2% a 1,0978.

Ultimi commenti

I dati sul commercio cinese riflettono pari pari il rallentamento della domanda globale dovuto all’inflazione e alla conseguente stringente politica monetaria delle maggiori economie del mondo, Usa in primis, ma anche Europa, Canada, Inghilterra, ecc.. Praticamente è una non notizia, ma semplicemente il riscontro del perdurante rallentamento della domanda globale che non finirà finché l’inflazione delle dette economie non tornerà al 2% e finché non taglieranno i tassi di interesse.
Ma l’hanno tenuta nascosta sta notizia degli extra profitti delle banche?
Si ai pesciolini…. Gli squali stavano solo aspettando di banchettare
E dai la solita speculazione ferragostana...altro
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