Italia ricca di fonti rinnovabili ma tra paesi europei meno autonomi - studio

Pubblicato 02.09.2022, 17:29
Aggiornato 02.09.2022, 17:37
© Reuters. La bandiera italiana di fronte all' "Altare della Patria" noto anche come "Vittoriano" , a Piazza Venezia, nel centro di Roma. 23 marzo 2016.   REUTES/ Stefano Rellandini
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MILANO (Reuters) - L'Italia è quintultima in Europa per autonomia energetica (22,5% rispetto al 39,5% di media Ue al 2019), ma è seconda per disponibilità di risorse rinnovabili sul proprio territorio.

E' quanto emerge da una ricerca presentata oggi dai vertici di A2A (BIT:A2) durante il workshop Ambrosetti in corso a Cernobbio.

Sfruttando le sue materie prime - acqua, vento, sole e rifiuti – e agendo su elettrificazione dei consumi ed efficientamento, l'Italia può raggiungere il 58,4% di autonomia energetica, quasi triplicando gli attuali livelli, con un incremento di circa quattro volte rispetto a quello rilevato negli ultimi 20 anni, sostiene lo studio realizzato da The European House-Ambrosetti in collaborazione con la multiutility lombarda.

Nel dettaglio la ricerca evidenzia che è ottenibile una crescita di potenza installata di 105,1 GW di solare, 21,1 GW di eolico e 3,3 GW di idroelettrico dall'attivazione delle fonti di energia rinnovabili nei nostri territori, a tecnologie correnti e vincoli normativi e strutturali in essere.

© Reuters. La bandiera italiana di fronte all'

Quanto al ciclo dei rifiuti, circa 8 milioni di tonnellate di rifiuti possono essere avviati a recupero energetico producendo elettricità per oltre 7 TWh (con un balzo del 55% rispetto al 2020).

Infine, la valorizzazione del biometano può attivare circa 6,3 miliardi di m3 (pari all'8% del consumo nazionale e 22% del gas importato dalla Russia).

(Giancarlo Navach, editing Gianluca Semeraro)

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