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La tripla spinta dalla politica fa decollare i mercati europei

Pubblicato 04.09.2019, 12:50
Aggiornato 04.09.2019, 13:04
© Reuters.
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Di Geoffrey Smith

Investing.com - Le borse europee sono di nuovo in balìa della politica questo mercoledì, ma stavolta vengono fatte schizzare alle stelle.

Alle 4:50 ET (08:50 GMT), l’indice di riferimento EURO STOXX 600 rimbalza dell’1,1%, il massimo in oltre un mese. Il tedesco DAX schizza dell’1,3%, superando i 12.000 per la prima volta dal 1° agosto, mentre il francese CAC 40 segna +1,2%.

La spinta è arrivata dalla notizia del South China Morning Post secondo cui il governatore di Hong Kong, Carrie Lam, sarebbe intenzionata a ritirare la controversa proposta di legge che aveva innescato i tre mesi di protesta contro la violazione dei diritti dei cittadini.

La notizia è stata una manna soprattutto per le compagnie di beni di lusso, che ottengono una quantità enorme di entrate e profitti dalle boutique di Hong Kong e che avevano reso noto che le proteste hanno pesato sulla loro performance nell’ultimo trimestre. La francese Kering (MI:PRTP) , proprietaria di Gucci, schizza del 3,7%, mentre LVMH (PA:LVMH) del 3,4%. La britannica Burberry (LON:BRBY) rimbalza del 3,6%, mentre le italiane Moncler (MI:MONC) e Salvatore Ferragamo (MI:SFER) segnano impennate rispettivamente del 3,5% e del 2,7%. L’elvetica Richemont (SIX:CFR) registra un balzo del 3,9%.

Ottima anche la performance delle banche focalizzate sull’Asia a Londra, con le impennate del 2,1% e del 3,6% di HSBC (LON:HSBA) e Standard Chartered (LON:STAN)).

Ulteriore supporto arriva dal Regno Unito, dove i parlamentari contrari ad una Brexit senza accordo ieri hanno vinto la mozione per ottenere il controllo dell’agenda della Camera dei Comuni, facendo di fatto saltare i piani del Primo Ministro Boris Johnson di eliminare compromessi dell’ultimo minuto con l’UE sulla vita dopo la Brexit. L’indice britannico FTSE 100 segna una delle peggiori performance in Europa questo mercoledì, con l’impennata dell’1,5% della sterlina che pesa sulle componenti multinazionali dell’indice, ma registra comunque un rialzo dello 0,8%.

La performance migliore resta ancora una volta quella dell’Italia, con il FTSE MIB schizzato dell’1,6% dopo che i membri del Movimento 5 Stelle hanno votato a favore di un accordo con il Partito Democratico di centro sinistra per formare un nuovo governo.

Ma comunque è ancora troppo presto per stappare lo champagne. Gli sviluppi, tutti e tre positivi a prima vista, presentano delle ombre. Non si sa se Lam abbia chiesto o ricevuto la benedizione di Pechino per il suo dietrofront. Questo significa che la minaccia di un intervento più aggressivo non è del tutto sparita.

In secondo luogo, il Primo Ministro Johnson ha replicato alla sconfitta annunciando di volere delle elezioni che, alla luce degli ultimi tre anni e degli attuali sondaggi, non rappresentano alcuna garanzia di una fine dello psicodramma della Brexit.

In terzo luogo, le tensioni tra i membri della nuova coalizione in Italia sono così ovvie e radicate che sembra improbabile che il governo possa durare molto più a lungo dei suoi 70 predecessori dalla Seconda Guerra Mondiale.

Tuttavia, sembrano essere tutte cose a cui si può pensare anche più avanti.

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