Di Alessandro Albano
Investing.com - Rivoluzione in vista per Monte dei Paschi (MI:BMPS). Il Ministero del tesoro, azionista del 64% della banca dal 2017, starebbe valutando l'idea di un cambio ai vertici di Rocca Salimbeni in vista del nuovo piano industriale che prevede un rafforzamento patrimoniale di 2,5 miliardi di euro.
La direzione generale della Concorrenza europea avrebbe richiesto discontinuità alla guida della banca in vista del nuovo piano che, oltre a dare una sistemata ai conti, ha l'obiettivo di rendere Mps di nuovo appetibile per nuovi investitori privati.
Dopo il fallimento delle trattative con UniCredit (MI:CRDI) dello scorso autunno, il Mef ha allungato i termini per la privatizzazione della banca oltre le precedente scadenza del 31 dicembre 2021, garantendo alla Commissione UE un nuovo piano di ristrutturazione per la banca peggiore d'Europa secondo gli ultimi stress test Eba.
Per aver un impatto neutro sul proprio capitale, Gae Aulenti aveva richiesto al ministro Franco un aumento di capitale di oltre 7 miliardi, escludendo dall'accordo i crediti deteriorati di Mps (poco più 4 miliardi), i crediti valutati a rischio di deterioramento, e tutti i rischi legali non ordinari.
Roma e Bruxelles non hanno fissato una nuovo termine per la privatizzazione della banca più vecchia del mondo ma per Equita SIM una possibile sostituzione del management può "rallentare i dialoghi con la Dg Comp per la finalizzazione dell'accordo e l'approvazione del piano industriale".
Tra i possibili candidati alla sostituzione del Ceo Guido Bastianini, ci sarebbero l'ex Ad di Ubi (MI:UBI) Victor Massiah, l'ex Cep del Creval (MI:PCVI) Luigi Lovaglio, Marina Natale (Ad della statale Amco) e l'ex amministratore delegato di Bper Banca (MI:EMII) Alessandro Vandelli.
Intanto, il titolo è in rialzo dello 0,9% a euro 0,921 in linea con il FTSE Italia All Share Banks, a seguito alla strategic review del colosso svizzero UBS Group (SIX:UBSG).