Arm Holdings (NASDAQ:ARM) è schizzato di ben il 25% nel primo giorno di contrattazioni dopo la tanto attesa offerta pubblica iniziale (IPO).
Le azioni erano prezzate a 51 dollari l’una per l’IPO. All’apertura del mercato, Arm Holdings aveva una valutazione di quasi 60 miliardi di dollari.
Il proprietario SoftBank (TYO:9984) ha venduto con successo circa 95,5 milioni di azioni. SoftBank, che aveva acquisito l’azienda privata nel 2016, ha mantenuto il controllo su circa il 90% delle azioni in circolazione.
Il titolo ha aperto a 56,10 dollari nel suo primo giorno di scambi e ha concluso la giornata a 63,59 dollari, riflettendo il forte interesse degli investitori per la società.
Dopo un debutto di successo, gli analisti di Needham & Company avvertono che la valutazione del chipmaker “sembra piena”. Hanno avviato la copertura con un rating “Hold”.
“L’architettura di Arm è alla base degli smartphone, ma crediamo che il mondo stia entrando in un’era post-smartphone che vedrà il calcolo ad alte prestazioni e l’IoT guidare la prossima fase di crescita dei semiconduttori. Attribuiamo il successo passato di Arm negli smartphone al suo ecosistema strettamente controllato”, si legge in una nota.
“Nelle nuove aree di crescita, tuttavia, non solo esistono valide alternative ad Arm, ma il controllo dell’ecosistema è spesso in mano ad altri. Pensiamo che Arm possa crescere catturando un valore maggiore dagli smartphone, ma non abbastanza da sostenere un rialzo rispetto alla valutazione dell’IPO del titolo”.
Gli analisti hanno invitato gli investitori ad “attendere un punto di ingresso migliore”.